“Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.” Asseriva Sandro Pertini. Il 1 maggio si celebra la Festa dei lavoratori, che affonda le proprie radici nel periodo in cui c’erano frequenti manifestazioni per i diritti degli operai nelle fabbriche nel corso della Rivoluzione industriale negli USA. La conquista dei diritti nel mondo del lavoro è avvenuta in modo lento e graduale, partendo dallo stato dell’Illinois proprio il 1° maggio 1867, con un’espansione a macchia d’olio in tutti gli states. Dopo la protesta del 1882, a New York, il 1° maggio del 1886, ci furono altre rivolte, una delle quali si concluse il 3 maggio con scontri e vittime. La vicenda di Chicago ebbe un forte eco anche in Italia, tanto che i cittadini di Livorno si rivoltarono contro le navi americane. La Festa del primo maggio si celebrò per la prima volta in Italia nel 1891 e sospesa nel 1924 per il ventennio. L’Italia riparte dal lavoro, dopo uno stop causato dal Covid, delle filiere dello spettacolo: concerti, musica dal vivo. Un settore che in questi mesi è rimasto nell’ombra, a leccarsi le ferite, piegato in due e che lentamente si rialzerà. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, Articolo 1 della Costituzione Italiana. Buon 1° maggio!
1° Maggio: “io credo nel popolo italiano!”
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