“Ma cosa vuoi che sia una canzone”, l’esordio cantautorale di Vasco Rossi

Articolo di Alberto Maccagno

Il 25 maggio 1978, per Lotus, uscì …Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone…, il primo album in studio di Vasco Rossi.

Se oggi Vasco guardasse dentro lo specchietto retrovisore, magari proprio quello raffigurato sulla copertina del disco nella versione del 1985 (pubblicata da Dischi Ricordi), vedrebbe il lungo e travagliato percorso di quello che, forse, è il caso più unico della discografia italiana, con una carriera ultra-quarantennale e una miriade di successi e stadi riempiti alle spalle.

Nel 1978, però, tutto questo non esisteva e, molto probabilmente, non esisteva nemmeno l’ambizione che potesse accadere, ma c’erano semplicemente i racconti, le storie, le favole e le emozioni di un giovane cantautore emiliano e della sua chitarra acustica.

Musicalmente, il progetto si muove tra diverse atmosfere e altrettanto variegati stili, i quali caratterizzeranno lo stile del Blasco anche negli anni a venire.

L’impronta cantautorale è evidente e fa da perno durante tutto lo svolgimento dell’opera, incontrando però svariate contaminazioni progressive rock e, persino, punk, quanto meno a livello concettuale.

Questo, in gran parte, è merito dell’amico e musicista Gaetano Curreri che si è occupato interamente degli arrangiamenti di …Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone…, lasciandosi liberamente influenzare dalla musica degli Eagles, di Emerson, Lake And Palmer e dei King Crimson (come da lui stesso affermato).

Guardando “in casa propria”, invece, è inevitabile la presenza di numerosi richiami a Lucio Battisti, Fabrizio De André (entrambi artisti che Vasco amava ascoltare e suonare da ragazzo) e, perché no, a Giorgio Gaber, soprattutto nel brano Ambarabaciccicoccò (il quale contiene anche un divertente riferimento ai Sex Pistols e alla loro storica God Save The Queen).

Le tematiche e le atmosfere dell’album mostrano diverse sensazioni, passando da un dolce e vitale romanticismo, grazie a pezzi come Silvia o Tu Che Dormivi Piano (Volò Via), alla critica sociale della prima citata Ambarabaciccicoccò, di Ed Il Tempo Crea Eroi e anche di …E Poi Mi Parli Di Una Vita Insieme, la quale presenta svariate riflessioni sul ruolo della donna nella nostra società.

La struttura dei testi che formano il disco è quella che renderà unica e inconfondibile la scrittura del rocker di Zocca: poche parole ma giuste, semplici e dirette, diverse immagini il più incisive possibili e qualche spunto di irriverenza qua e là, legate dal filo rosso della quotidianità.

Sotto l’aspetto lirico, occorre mettere la lente di ingrandimento su Jenny E’ Pazza, episodio assolutamente progressive dell’LP che, oltre ad essere il migliore a livello compositivo, risulta anche eccelso sul piano dei versi.

La canzone è, infatti, una sorta di riflessione indiretta, leggibile tra le righe di una fotografia, riguardo a sensazioni come la depressione, l’ansia, la solitudine e l’emarginazione sociale che ne consegue, in quanto molto spesso la società etichetta come “pazzia” tutto ciò che esula dall’ordinario.

Il compito di chiudere questo “racconto musicale” spetta a Ciao, una dolce melodia di pianoforte suonata da Curreri, la quale è, ovviamente, un’outro per questo lavoro ma che, in qualche modo, suona più come una transizione, che come una conclusione, verso il futuro dell’artista.

All’interno di …Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone…, quindi, si poteva già intravedere la strada tracciata da Vasco Rossi e capire tutto il suo sfaccettato immaginario, fatto di sogni, paure ed empatiche rivelazioni, che ad oggi lo hanno reso l’artista più iconico della musica pop italiana.

TRACKLIST:

01. La Nostra Relazione

02. …E Poi Mi Parli Di Una Vita Insieme

03. Silvia

04. Tu Che Dormivi Piano (Volò Via)

05. Jenny E’ Pazza

06. Ambarabaciccicoccò

07. Ed Il Tempo Crea Eroi

08. Ciao

FORMAZIONE:

Vasco Rossi – voce, chitarra acustica, chitarra a 12 corde.

Riccardo Bellei – seconda voce.

Enzo Troiano – chitarra elettrica.

Giovanni Oleandri – basso.

Gaetano Curreri – tastiera.

Gilberto Rossi – batteria.

Maurizio Solieri – chitarra acustica in (Ed il tempo crea eroi).

Giovanni Pezzoli – batteria in (Tu che dormivi piano).

Dino Melotti – flauto, sax.

Lauro Minzoni – flauto, percussioni.

Paolo Giacomoni – violino elettrico.

Iskra Menarini, Ricky Portera – cori.

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