“Forever”, gli scenari contrastanti nell’album d’esordio di Rosa Chemical

Articolo di Alberto Maccagno

Il 29 maggio 2020, per Thaurus e Island Records, è uscito Forever, il primo album di Rosa Chemical.

Prima domanda: chi è Rosa Chemical?

Beh, innanzitutto è Franco Rocati, rapper classe ’98 di Grugliasco (città metropolitana di Torino) e di origine russa.

Il suo nome d’arte è liberamente e dichiaratamente ispirato a quello del rocker Marilyn Manson e nasce dall’unione del nome della madre, appunto Rosa, con un riferimento ai My Chemical Romance, famosa band emo rock da poco riunitasi.

L’ascolto di Forever apre TANTI interrogativi di varia natura sul torinese e sulla sua musica, che spazia tra scenari assolutamente lontani e contrastanti.

Dell’ambiguità, sotto tutti i punti di vista, l’artista fa il suo marchio di fabbrica, come risulta facilmente intuibile.

Sotto l’aspetto prettamente sonoro, mescola una trap ormai canonica con le forme più cloudy e sognanti di questo genere, oltre che con melodie punk e rock, produzioni tech house, una bella spolverata di pop e persino un episodio di hip hop “vecchia maniera” in Raf Simons (prodotto da Luca La Piana).

Questa enorme varietà di stili che il rapper (sempre che si possa usare questo termine) mette in mostra conferisce movimento e dinamismo alle composizioni ma, d’altro canto, ci disorienta sulla definizione complessiva dell’opera (riuscendo così in quello che, probabilmente, era l’intento principale).

A tratti risulta persino difficile credere che Londra e Rose & Rovi siano interpretate dalla stessa persona che ascoltiamo in Nuovi Gay o Lobby Way.

Il principale interrogativo che si pone a conti fatti è questo: fino a che punto si può azzardare?

Leggendo e ascoltando le liriche e le scelte vocali di Rocati si può percepire un background di ascolti punk e hardcore sostanzioso, oltre che delle doti di scrittura di tutto rispetto.

Il problema è che quest’ultime vengono accantonate per la maggior parte dei brani, i quali puntano esclusivamente a colpire e “ferire” la sensibilità dell’ascoltatore con oscenità di vario tipo (solitamente sconnesse) e neologismi in stile Dark Polo Gang ripetuti come mantra.

Nel nome dell’irriverenza, Rosa Chemical sacrifica il suo talento cristallino, perfettamente percepibile in Londra o Paradiso (migliore traccia del disco), e dipinge un ritratto di sé colorato e colorito nel proposito di scioccare chiunque si imbatta nella sua opera.

Per di più, non si tratta nemmeno di una novità nella scena urban italiana che, negli ultimi anni, ha avuto modo di imbattersi in personaggi analoghi al torinese (seppur meno talentuosi) come il primo Young Signorino e, più simpaticamente, Myss Keta.

E’ questo il futuro della music industry?

TRACKLIST:

01. Rose & Rovi

02. Cosanostra

03. Lobby Way

04. Occhio e Croce

05. Polka (ft. Thelonious B)

06. Slatt (ft. Dani Faiv)

07. Raf Simons

08. Londra (ft. Rkomi)

09. Nuovi Gay

10. Slime (ft. Wayne Santana)

11. Boheme

12. Tu Mi Fai (ft. Boro Boro)

13. Paradiso

PRODUZIONI:

Bdope (tracce 1, 2, 3, 4, 6, 8, 9, 11, 12)

Dbackinyahead (tracce 1, 3)

Greg Willen (traccia 5)

Luca La Piana (traccia 7)

MACE (traccia 10)

NIKENINJA (traccia 13)

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