Nasce “languageaid”, piattaforma gratuita di traduzione per le ONG che affrontano le situazioni di emergenza dei migranti

Articolo di Redazione

Dall’emergenza Covid-19, la cui tragicità si è manifestata principalmente sui fronti sanitario ed economico, sono scaturiti alcuni importanti effetti collaterali positivi. Per esempio in ambito sociale, con progetti di condivisione di conoscenze linguistiche e lo sviluppo di nuove tecnologie digitali in risposta a criticità ed esigenze specifiche legate alla comunicazione tra persone con linguaggi differenti.

È in questo contesto che nasce LanguageAid, la piattaforma gratuita dedicata alle traduzioni linguistiche necessarie all’accoglienza dei migranti in situazioni di emergenza sanitaria e sociale. Ideata e realizzata da AlgoritmoAssociates S.r.l., azienda che da anni offre servizi professionali di traduzione specialistica composta da un team di professionisti con una conoscenza profonda del settore ICT, la piattaforma online si propone il superamento delle barriere linguistiche per supportare gli operatori attivi nell’accoglienza dei migranti.

Il progetto LanguageAid intende costituire un ponte tra le persone che fuggono dai Paesi di emergenza e le Organizzazioni, le ONG, ecc. impegnate nel soccorrere i migranti e nel favorirne l’integrazione ogni volta in cui la diversità e la complessità di linguaggio diventano un ostacolo che può rallentare o impedire di concretizzare l’aiuto.

LanguageAid si basa su due principi fondamentali, la gratuità e l’universalità – permette infatti la compartecipazione e la condivisione di informazioni con gli enti e le organizzazioni che la utilizzano, un numero in costante crescita sul territorio nazionale – e opera grazie al lavoro su base volontaria di traduttori che offrono tre tipi di servizio:

  1. Text to text: la piattaforma traduce in automatico il testo inviato (per esempio un documento di tipo legale, sanitario o medico) che verrà corretto e perfezionato da un traduttore madrelingua;
  2. Text to speech: la piattaforma riproduce in formato testuale e audio un testo (come un messaggio o un’avvertenza) per raggiungere e informare i migranti non alfabetizzati;
  3. Speech to speech: questa funzione, più complessa, è stata pensata per i casi di grave urgenza umanitaria dove una comunicazione chiara nella propria lingua può fare la differenza. Questa funzione copre attualmente le lingue offerte dalla tecnologia e, in un prossimo futuro, si propone di integrare progressivamente le lingue dei Paesi sub-sahariani e del Corno d’Africa, grazie allo sviluppo di nuovi strumenti tecnologici.

Oltre alle principali lingue europee, sono disponibili alcune tra quelle parlate nel continente asiatico e in quello africano e in particolare nella zona sub-sahariana, da cui proviene la maggior parte dei migranti assistiti, che potranno essere supportati da traduttori madrelingua: dal wolof, bambara, malinke, mandenga, kassonke, arabo, urdu, indi, fino al farsi; per ognuna di queste lingue è disponibile il supporto di traduttori madrelingua. Inoltre è in fase di pianificazione una collaborazione esterna che consentirà l’inserimento dei numerosi e importanti dialetti somali.

I traduttori che collaborano su base volontaria, oltre un centinaio ma in rapida crescita, sono integrati nella piattaforma con un proprio “profilo professionale” e specifiche caratteristiche in modo da offrire loro anche occasioni lavorative retribuite. Infatti, le organizzazioni che utilizzano il servizio e che sono alla ricerca di traduzioni continuative, per testi di elevata lunghezza o particolarmente tecnici, possono contattarli e creare una collaborazione indipendente.

LanguageAid è utilizzabile sia da pc che da smartphone, registrandosi all’URL della pagina web https://languageaid.org/

LanguageAid è a disposizione di organizzazioni umanitarie, mediatori e ONG ed è nata per agevolare e semplificare i rapporti tra queste e i migranti, aiutandoli nelle comunicazioni quotidiane con l’obiettivo di affrontare e risolvere le emergenze, di ascoltare e recepire l’universo dei bisogni dei migranti. Inoltre, la raccolta delle traduzioni inviate alla piattaforma ha anche un importante risvolto sociale che emergerà in misura sempre maggiore nel tempo dato che fornisce agli operatori del settore una mappatura molto dettagliata dei reali bisogni dei migranti”, commenta Guido Mandarino, Presidente e CEO di AlgoritmoAssociates srl, società che da anni si occupa di ‘ingegnerizzazione della conoscenza’.

Tra le organizzazioni che hanno già aderito al progetto e utilizzano la piattaforma figurano il Sermig, la Rete Banco Alimentare, CESVI, Sanità di frontiera, MEDU e se ne stanno rapidamente aggiungendo molte altre.

“Il Progetto rappresenta una novità ed un utilissimo aiuto poiché offre ad operatori di vario genere di potersi interfacciare, grazie alla traduzione di diverse tipologie di documenti, con utenti con provenienza assai diversificata. La piattaforma risulta essere agevole, di facile utilizzo ed intuitiva. Possono essere caricati file di diversa natura, la traduzione è possibile in molteplici lingue e dialetti e i tempi di traduzione sono rapidi” testimonia Simona Pagani, Responsabile dell’Accoglienza Sermig.

Related Articles