“Romanzo popolare “, un film dirompente e innovativo

Articolo di Gordiano Lupi

Trent’anni senza Ugo Tognazzi li celebriamo rivedendo alcune sue interpretazioni che hanno reso ancora più eterni certi lavori fondamentali come La grande abbuffata, I viaggiatori della sera, L’anatra all’arancia, I mostri, Ultimo minuto, Amici miei … l’elenco sarebbe interminabile. Concentriamoci su Romanzo popolare che nel 1974 fu un film dirompente e innovativo, perché poneva l’accento sul ruolo della donna nella società, libera di scegliere la sua vita, di separarsi dal marito, di lavorare.

Non era certo una cosa scontata. Non solo, il film – grazie alla grande sceneggiatura di Age, Scarpelli e Monicelli – fa un discorso molto pasoliniano sui figli dei poveri costretti a lavorare in polizia e sui meridionali trapiantati al nord, vittima di razzismo ed emarginazione. Romanzo popolare è la storia di Vincenzina (Muti), giovanissima ragazzina del Sud (minorenne) che sposa Giulio (Tognazzi), operaio meridionale cinquantenne che da anni vive a Milano, cerca di integrarsi parlando il dialetto e tifando Milan, ma non è facile. Nella loro vita – tutto sommato ordinaria – irrompe Giovanni (Placido), giovane agente di polizia colpito da un pezzo di ferro durante una manifestazione operaia, che diventa amico di Giulio e finisce per innamorarsi di Vincenzina.

Il tradimento della moglie con il ragazzo in un primo tempo viene perdonato da Giulio che poi non regge il tarlo del dubbio e del rancore, la macchia sull’onore, il fatto che gli altri sappiano, finché una lettera anonima (spedita da Giovanni) diventa la goccia che fa debordare il bicchiere. Una storia molto al femminile, la parte peggiore tocca agli uomini, che si dicono moderni e degli anni Settanta, ma finiscono per trattare la donna come un oggetto, come una proprietà privata. Per questo Vincenzina decide di andarsene, di vivere la sua vita educando il figlio senza un padre, pure se Giulio è sempre presente con il piccolo.

In un commovente finale si comprende che l’uomo potrà andare a pranzo dalla ex moglie, di tanto in tanto, una domenica sì e una no, per stare tutti insieme come una volta. Interpreti di alto livello, a partire da Tognazzi, perfetto meridionale che si finge milanese, sindacalista, marito che vorrebbe essere moderno ma non riesce, non troppo abietto come la gran parte dei suoi personaggi, in ogni caso meschino ed egoista. Ornella Muti – doppiata da Valeria Ruocco – ha soltanto diciannove anni, bravissima nel ruolo di moglie bambina che vive un momento di debolezza, tenta di essere fedele al marito, quindi sceglie l’indipendenza.

Tra l’altro il personaggio che interpreta deve restare incinta e Ornella non ha bisogno di ricorrere al trucco. Prime prove d’attore anche per Michele Placido, non ancora ai livelli della maturità, ma s’intravedono doti non comuni. Ricordiamo Beppe Viola nei panni di una maschera cinematografica e Alvaro Vitali come autista meridionale. Colonna sonora indimenticabile la stupenda Vincenzina e la fabbrica di Jannacci – Viola, cantata da Enzo Jannacci (che con voce stridula doppia pure Pippo Starnazza).

Fotografia di Kuveiller e montaggio di Mastroianni. Non servono commenti. Regia d’autore del grande Monicelli. Aiuto regista Carlo Vanzina, che ha avuto una scuola di grandi maestri. Jannacci e Beppe Viola sono consulenti ai dialoghi e il loro contributo è importante per il dialetto meneghino. Romanzo popolare è vera commedia all’italiana, dolceamara, commovente e ironica, affronta problemi contemporanei e punta l’indice sul maschilismo, la depressione del Sud, i problemi della classe operaia, il lavoro in fabbrica, la solitudine nella metropoli. Grande cinema che purtroppo ci manca, ma che consigliamo a tutti di rivedere o – se siete molto giovani – di scoprire per la prima volta. Capolavoro.

Regia: Mario Monicelli. Soggetto e Sceneggiatura: Age (Agenore Incrocci), Furio Scarpelli, Mario Monicelli. Fotografia: Luigi Kuveiller. Montaggio: Ruggero Mastroianni. Musiche. Enzo Jannacci, Nando de Luca (arrangiamenti). Scenografia: Lorenzo Baraldi. Aiuto Regista: Carlo Vanzina. Produttore: Edmondo Amati. Casa di Produzione: Capitolina Produzioni Cinematografiche. Distribuzione (Italia): Fida Cinematografica. Durata: 102’. Genere: Commedia all’italiana.  Interpreti: Ugo Tognazzi (Giulio Blasetti), Ornella Muti (Vincenzina Rotunno), Michele Placido (Giovanni Pizzullo), Pippo Starnazza (Salvatore Armetta), Vincenzo Crocitti (Maronati), Alvaro Vitali (autista), Nicolina Papetti (moglie di Salvatore).

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