«Il discorso con Dante non finisce mai»: un piccolo ricordo di Emilio Pasquini

Articolo di Pietro Salvatore Reina

«Tante cose nuove ancora si potrebbero dire. Il discorso con Dante non finisce oggi, non finisce mai». Correva l’anno accademico 2006/2007 è con questa frase che il professore Emilio Pasquini, professore ordinario di letteratura italiana all’Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna dal 1975, si è congedato dai suoi studenti, dai suoi colleghi. Sì è congedato con una bellissima lectio sulla Commedia di Dante. Ci lascia nel VII centenario della morte del Sommo Poeta Dante Allighieri (1321-2021).

Autore di centinaia, saranno circa trecento, di pubblicazioni Emilio Pasquini sale sulla cattedra di Storia della lingua italiana come allievo del professore Raffaele Spongano. Un’amicizia, un sodalizio umano e professionale all’insegna del mot de passe che «la lettura di Dante Alighieri è fondamentale». Una lettura che ha attraversato tutta la sua esistenza. Assieme a Dante, il professore Pasquini, ha studiato con sensibilità ed acume Leopardi, Carducci, Montale.

In poche ma vere e fondamentali parole è stato un «professore straordinario» che ha saputo unire il duro e faticoso esercizio di filologo e critico al cuore di un uomo che amava sfogliare, studiare, attraversare versi, pagine della Letteratura italiana ma soprattutto raccontarle con facondità e meraviglia.

Allievo di Raffaele Spongano, di Umberto Bosco e di Gianfranco Contini, è stato ma, voglio usare il presente storico, è fra i maggiori studiosi italiani di Dante.

Il 26 settembre 2007 è stato eletto Presidente della Società Dantesca Italiana, incarico ricoperto fino al 2012. Collaboratore dell’Enciclopedia dantesca e di varie riviste specialistiche, è stato un grandissimo e finissimo studioso dei primi secoli della Letteratura italiana (specie Dante, Petrarca e i trecentisti minori), ma anche del Cinquecento e dell’Ottocento.

Filologo e storico della cultura ha continuato con amore e dedizione, per tutta la sua esistenza, la lectio umana, ecdotica, culturale appresa dal più grande filologo italiano: Gianfranco Contini.

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