Il lato oscuro del sogno americano

Articolo di Alessio Lucignoli

Sono anni che sono appassionato di Cinema, e in tutte le sue sfaccettature. Il che, a volte, comprende i famigerati B-movie (i film di serie B, ma che comunque hanno un potenziale. Alcuni.) e i trash movie, da me definiti per essere la spazzatura delle industrie cinematografiche. Tra i B-movie spesso c’è il filone di fantascienza, o dell’attacco terroristico o di qualsiasi altra minaccia che invade il pianeta o disturba in qualche modo la pace della Terra. Ho osservato le dinamiche molto attentamente, e in esse c’è una costante divertente o caratteristica: il Presidente degli Stati Uniti finisce per essere catturato, o ucciso, o decide in prima persona di partecipare alla guerra. A me questa cosa ha sempre affascinato, considerando il paragone forse indegno, di quelli che sarebbero film del genere ambientati in Italia (ce lo vedete Conte con il mitra in mano a difendere l’Italia da un’invasione aliena? No, nemmeno io, eppure..) ma specialmente, di come sia possibile dirigere film cosi imponenti e ben strutturati, che si voglia dire o no, e riuscire a farli inquadrare nel contesto.

La risposta mi affiora immediatamente sulle labbra: Perché, evidentemente, la società americana è feconda di idee propagandistiche intrinseche nella sua struttura. Ecco il segreto! E nel darmi la risposta, ho cercato di approfondirla.. con maggior attenzione.

La società americana attraverso i valori che condivide con il suo popolo propende verso il coraggio di combattere per i propri sogni e la propria libertà, in modo tale da migliorare le proprie vite e la stabilità economica. Benché gli ideali promulgati dal concetto del “Sogno americano” siano ineccepibili, spesso nascondono messaggi ambigui e contraddittori che vengono inevitabilmente riflessi nella stragrande maggioranza dei casi nei media cinematografici e della televisione americana.

Il principale contrasto parte dalla loro Costituzione, dove il secondo emendamento garantisce il diritto di avere un’arma già a partire da diciotto anni, per poi dai ventuno anni potersi permettere un’arma più specifica. Viene da se che questo mette gli Stati Uniti nella classifica delle nazioni più violente del pianeta. La politica americana miscela questo pericoloso cocktail di diritti in un contesto disturbante. Il secondo emendamento pone le basi per una violenza che viene nascosta sotto la brillante patina del Sogno americano, dove viene garantito e tutelato il diritto di armarsi. Un concetto importantissimo che esplode nella maggior parte dei film americani, dove viene descritto come virile e patriottico possedere un’arma ed eventualmente usarla.

Gli Stati Uniti d’America, grazie alla loro storia ed al loro decisivo intervento nelle Guerre Mondiali, si sono imposte come principale potenza mondiale, innalzandosi a protettori del mondo. Questo viene nuovamente riflesso nelle rappresentazioni cinematografiche dove i principali nemici del pianeta, alieni o terroristi, attaccano senza pietà e sempre per prima l’America stessa. Sovente nei media cinematografici, viene descritta la potenza bellica degli Stati Uniti che risulta poi quella determinante per annientare la minaccia, dopo aver sventato l’ennesima invasione.

Quella stessa invasione, in realtà, che nella Storia non hanno mai subito. In questo modo, diventa palese il loro esorcizzare la paura della suddetta rinchiudendola in una spirale violenta seppur finta e illusoria. La paura della minaccia che nella finzione andranno ad affrontare è il riflesso distorto del nemico reale, attentamente studiato da Hollywood per essere proposto al grande pubblico. Hollywood e tutta l’industria, a sua volta, vedono questo potenziale nemico plasmato dagli organi più importanti del governo americano: Washington e il Pentagono.

In sintesi: la figura del nemico viene veicolata e distribuita dal cinema, una figura costruita dalla percezione di ciò che è ritenuto pericoloso in uno specifico contesto storico, la suddetta rappresentazione contribuisce a rafforzare alcuni aspetti stereotipati proposti anche dagli organi del governo americano. Negli Stati Uniti d’America e più che in ogni altra nazione del pianeta: il potere politico, il potere militare e il potere cinematografico sono inevitabilmente legati e simbiotici.

Una volta contemplata ogni possibile soluzione, si ha chiaro come un qualsivoglia americano non sia troppo sorpreso se dovesse vedere Biden con un fucile in mano che spara ad un alieno. E noi? Saremmo pronti a vedere il nostro Parlamento disintegrato e in preda alla follia aliena? Nel dubbio, meglio riguardarsi quei film e prendere appunti sul come sconfiggere gli alieni..

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