In ricordo del giornalista Beppe Alfano, ucciso 28 anni fa dalla mafia

Articolo di Salvatore Scelfo

L’8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) venne ucciso il giornalista Beppe Alfano. Le mafie hanno sempre avuto paura dei giornalisti con la schiena dritta perché la democrazia può vivere solo con una informazione caratterizzata da pluralismo e correttezza. L’informazione deve essere libera e lontana dai conflitti di interesse. La democrazia cresce se l’informazione riesce ad allargare le vedute delle persone fornendo ‘materiali’ alle loro coscienze. La nostra democrazia è pallida. Il pluralismo è anche rifiuto del conformismo: spesso vediamo notizie che si ripetono tutte uguali. Si tende a semplificare tutto. Invece noi abbiamo bisogno di informazione di qualità, per aiutare la gente a guardare in profondità.

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