“Stasera a casa di Alice” di Verdone, tra Ornella Muti e Vasco Rossi

Articolo di Gordiano Lupi

Gli anni Novanta non consentono a Ornella Mutui di ripetere il successo del precedente decennio, così l’attrice si adagia su pellicole di modesto spessore e di scarsa presa su pubblico e critica. Il periodo della decadenza è vicino. La collaborazione con Carlo Verdone dopo il successo di Io e mia sorella riprende con il meno riuscito Stasera a casa di Alice(1990), dove la Muti interpreta una donna affascinante e malinconica. Nel cast ci sono anche Sergio Castellitto, Yvonne Sciò e Cinzia Leone. La storia vede protagonista assoluta Ornella Muti, che manda avanti un rapporto extraconiugale con il padrone di casa Castellitto, la moglie (Leone) lo viene a sapere e incarica il cognato (Verdone) di scacciare l’affittuaria. Verdone non solo non ci riesce, ma resta pure lui irretito dal fascino conturbante della ragazza. Ornella Muti interpreta un personaggio molto trasgressivo: doppia film porno, si spoglia con allegria, sogna di fare l’amore a tre ma è soltanto una fantasia erotica. In ogni caso la Muti ha una controfigura per ogni scena di nudo. Non è una grande commedia, troppo buonista e superficiale, anche se la scrittura esperta di Benvenuti e De Bernardi si nota, in ogni caso il pubblico si diverte e premia con buoni incassi.

La cosa più interessante del film è la colonna sonora di Vasco Rossi e Gaetano Curreri (mai pubblicata in un disco unitario), composta di brani singoli del cantautore romagnolo e degli Stadio: Non mi va, Dillo alla luna, Deviazioni, La fontana di Alice, Al tuo fianco, Guarda dove vai (titoli di coda ). Curiosità: doveva essere Zucchero a comporre e interpretare i brani della colonna sonora ma fu sostituito per mancato rispetto dei tempi. Omaggio ai Blues Brothers durante una festa  a casa di Alice, dove uno degli ospiti – inquadrato per poche sequenze – sfoggia una mise alla John Belushi. Da notare che la morte per annegamento volontario della sorella di Alice, depressa cronica, è ricalcato dal finale de La ragazza di Trieste di Pasquale Festa Campanile, con la sola variante che in tale pellicola (di spessore drammatico) il ruolo della suicida era interpretato da Ornella Muti. Per il resto si ride abbastanza, per una commedia è il minimo garantito; Verdone e Castellitto sono molto bravi, soprattutto bene assortiti; Ornella Muti è il valore aggiunto. Fotografia anonima e montaggio consequenziale. Sceneggiatura che allunga un po’ troppo il brodo. Carlo Verdone regista ha fatto di meglio, ma – in tempi recenti – anche di molto peggio. Accontentiamoci.

Regia: Carlo Verdone. Soggetto e Sceneggiatura: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Filippo Ascione, Carlo Verdone. Fotografia: Danilo Desideri. Montaggio: Antonio Siciliano. Musiche: Vasco Rossi. Scenografia: Virginia Vianello. Produttori: Mario e Vittorio Cecchi Gori. Distribuzione: Penta Film. Casa di Produzione: Cecchi Gori Group Tiger. Durata: 125’. Genere: Commedia. Interpreti: Carlo Verdone (Saverio), Ornella Muti (Alice), Sergio Castellitto (Filippo), Paolo Poaloni (Monsignore), Cinzia Leone (Gigliola, moglie di Filippo), Yvonne Sciò (Valentina, sorella di Alice), Mariangela Giordano (veggente), John Karlsen (suocero), Cristina Quaranta (amica di Alice), Beatrice Palme (Caterina), Francesc D’Aloja (Chicca), Gea Martire (impegata), Chiara Avmonio (Chiara, figlia di Filippo)

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