Enrique Colina, il documentarista e critico cubano

Articolo di Gordiano Lupi

Enrique Colina nasce nel 1944, studia Lingua e Letteratura Spagnola e Francese all’Università dell’Avana. La sua attività prevalente è come documentarista, ma comincia a lavorare come critico nel 1968, realizzando il programma televisivo settimanale 24 x Segundo. Gira servizi filmati su settimane del cinema e festival in paesi come Messico, Portogallo, Mosca, Spagna, Cecoslovacchia, Colombia, Repubblica Federale Tedesca e Costarica. Cura il programma sulla settimana dedicata al cinema cubano in Costarica, con cui ottiene il Primo Premio del Concorso di Giornalismo Juan Manuel Márquez, per Radio e TV. Realizza anche servizi filmati su produzioni del cinema cubano e diversi saggi di argomento cinematografico. Collabora come critico alla rivista Cine Cubano. 

Tra i suoi documentari più popolari e prestigiosi citiamo Estética (1984 – 11’), premiato al XXVI Concorso Internazionale del Cinema Documentario di Bilbao, realizzato per criticare la pessima qualità estetica di certi prodotti che contribuiscono a perpetuare espressioni di cattivo gusto nella popolazione. Il suo secondo lavoro è Yo también te haré llorar (1984 – 18´), una critica umoristica ai servizi pubblici da parte del popolo e dei lavoratori del settore, che a loro volta vengono maltrattati quando si trasformano in utilizzatori. Vecinos (1985 – 16’), premiato al Festival Internacional del Nuovo Cinema Latinoamericano dell’Avana, critica in forma satirica la violazione delle norme di convivenza e il disattendere dei regolamenti condominiali che produce conflitti tra vicini. Más vale tarde… que nunca (1986 – 9’), premiato al Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano dell’Avana, è un cortometraggio umoristico che affronta il tema della mancanza di puntualità e della pazienza che caratterizza il cubano. Jau (1986 – 23´), selezionato tra i lavori più significativi dell’anno, affronta in forma satirica e umoristica le attenzioni eccessive che alcune persone riservano ai loro animali e l’intolleranza di certi individui rispetto ad altri animali. Chapucerías (1986 – 11’), selezionato tra i lavori più significativi dell’anno, è un documentario di satira sociale sulle conseguenze della negligenza nel campo del lavoro quotidiano.

Nel 1987 Colina gira il documentario El unicornio (17’), nel 1991 produce El rey de la selva (11´), che prende spunto dalla scultura di uno dei leoni del Paseo del Prado, nel quartiere di Centro Avana, evocando con nostalgia e ironia passato e presente di un luogo storico. Enrique Colina realizza soltanto un lungometraggio di fiction intitolato Entre ciclones (2003), di cui ci occupiamo con una scheda dettagliata. Enrique Colina è professore presso la Scuola Internazionale di Cinema e TV di San Antonio de los Baños e presso la Facoltà di Arte dei Mezzi di Comunicazione Audiovisivi dell’Istituto Superiore di Arte, entrambe a Cuba. Ha tenuto numerosi corsi e lezioni di cinema in Francia. La cifra stilistica di Enrique Colina è un’estrema attenzione alla realtà quotidiana che affronta con intenti didattici, ma stemperando il discorso pedagogico con l’arma della satira e dell’umorismo. 

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