La Dolce Vita, il romanzo beat di Caneda

Articolo di Alberto Maccagno

La Dolce Vita è un lavoro cupo e malinconico, un dramma d’altri tempi, un romanzo beat tratto da una storia vera. Prima di tutto, però, è un album che racchiude a pieno l’essenza artistica di Caneda.

È il 2014 e, cavalcando l’onda di un crescente successo commerciale, J AX e Fedez decidono di dare vita a Newtopia, una label indipendente nata con lo scopo di fare da cassa di risonanza per artisti promettenti e meritevoli. Nel roster dell’etichetta, in mezzo a nomi quali Grido, i Bushwaka e Denny Lahome, trova spazio anche Caneda, nome d’arte di Raffaello Canu, storico writer, rapper e pittore milanese, in passato già affiliato a realtà iconiche dell’hip hop tricolore come Armata 16k e Dogo Gang e autore di una lunga serie di lavori autoprodotti e mixtape.

La Dolce Vita, unico album che il rapper darà alla luce durante la sua permanenza in Newtopia, propone una narrazione sporca e maledetta che lo vede protagonista di una fiaba che parla di odio e di amore, che alterna i sentimenti con le dipendenze, l’amore col sesso e che traspone la visione dell’autore riguardo al rap a 360 gradi, come apprezzabile soprattutto in Spaghetti Repper, in cui il genere perde la sua valenza originaria di missione sociale, almeno in parte, venendo proposto come un gioco volto a valorizzare l’estro delle persone e ad esaltarne la creatività.

Ogni argomento trattato nel progetto è filtrato attraverso una visione decadente e nichilista, assolutamente Bukowskiana, che ci regala episodi emozionanti e delicati, come Angeli Da Bar e Lo Specchio, per poi spingere a pieno l’acceleratore in un singolo come N.E.D.A., potente, coinvolgente e accompagnato da uno dei migliori beat dell’opera.

La bipolarità creativa è sempre stata uno dei tratti stilistici distintivi di Caneda. Quest’ultimo, infatti, durante la sua lunga carriera, ha saputo alternare brani come Zona Uno Freestyle e Il Ragazzo D’Oro, già ai tempi vicini alle sonorità e alle liriche della trap music, con storytelling profondi ed emozionali, ad esempio in Lucciole, Ragazzo Padre e Mickey e Mallory, dai quali traspare anche un certo amore per la tradizione musicale nostrana e per i cantautori.

La parte musicale della release viene curata interamente, eccetto la composizione di Andromeda (a cura di Nychh), da un veterano del settore come l’italo-argentino DJ Shablo, il quale realizza undici produzioni eccelse e differenti fra loro, in grado di adattarsi egregiamente allo spirito racchiuso in ogni testo, valorizzandone mood e sfumature, e diventando dei veri e propri tappeti rossi per un timbro vocale ostico e impegnativo come quello di Caneda.

La Dolce Vita, quindi, rappresenta uno dei punti più alti e dei lavori più riusciti nella carriera del milanese, il quale, enigmatico ed ermetico come al solito, dipinge una tela con tutti i colori che meglio lo rappresentano, donandoci un’opera ambiziosa e sfaccettata.

TRACKLIST:

01. Ultima Fermata Prima Della Luna

02. La Bella e La Bestia

03. N.E.D.A.

04. Angeli Da Bar

05. Lo Specchio

06. La Dolce Vita

07. Giovane Zarro

08. Mancanze

09. Spaghetti Repper

10. Fame

11. Il Cacciatore Di Draghi

12. Andromeda (prod. Nychh)

Caneda, La Dolce Vita. 2014, Newtopia.

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