“Messe nere per le vergini svedesi”, un film scandalo, tra i pochi diretti da Ray Austin

Articolo di Gordiano Lupi

Di tanto in tanto emittenti Tv come Cielo tirano fuori dal cilindro piccoli gioielli che non ti aspetti, soprattutto all’interno di cicli per adulti, come España carnal e Visioni erotiche. Una di queste sere ho scoperto il regista inglese Ray Austin – misconosciuto ai nostri lidi – noto al suo paese con gli pseudonimi Raymond Austine Ray Austen, persino comeBarone DeVere-Austin di Delvin, nato a Londra nel 1932, ancora vivente. Ha fatto di tutto il buon Austin – personaggio simbolo degli anni Settanta britannici – dal regista televisivo (si nota dallo stile, comunque originale per i tempi) al produttore, passando per attore, stuntman e scrittore.

Virgin Witch – in Italia ribattezzato Messe nere per le vergini svedesi – è un film scandalo, tra i pochi diretti da Austin per il cinema (soltanto tre), girato nel 1970, coperto da copyright nel 1971, bloccato dalla rigida censura inglese fino al 1972. Interpreti due sorelle (modelle) che hanno ripudiato il film, rimuovendolo persino dai ricordi: Ann e Vicki Michelle. La storia vorrebbe essere un horror a tema streghe,  sabba e messe nere, ma le numerose parti erotiche incuriosiscono più della prevedibile trama esoterica. Christine e Betty cercano lavoro come modelle, incontrano un certo Johnny che s’innamora di Betty, mentre Christine trova lavoro per il fine settimana presso una casa di moda che nasconde una congrega di stregoni guidata da Sybil e Gerald. Il film si sviluppa come un horror erotico con accenni lesbici, nascosti dal doppiaggio italiano che non fa mai pronunciare la parola proibita; Christine e Betty devono perdere la verginità durante il sabba per entrare a far parte della congrega, ma la cosa più inquietante è che la prima dimostra di possedere attitudini soprannaturali. Sorpresa horror – thriller nel concitato finale.

Produttore insolito il giornalista sportivo Kent Walton (si fa chiamare Ralph Solomons), insieme a Hazel Adair, che non ha mai tenuto più di tanto a far sapere di aver preso parte alla pellicola. Film girato nel Surrey (in una casa di campagna a Pirbright) nel 1970, presentato al Mayfair e al Continental Film Review come The Virgin Witch. Molti problemi di censura nel 1970, in un primo tempo distribuito solo a Londra (1971), poi in tutto il Regno Unito (1972), in versione ridotta (vista in TV anche in Italia). Per vedere la versione completa si deve recuperare un’edizione video anni Novanta uscita per Redemption e Salvation, adesso in circolazione anche in DVD, sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. Film rimosso dalla memoria delle sorelle Michelle (non è che abbiano fatto questa gran carriera …) come un’esperienza non importante da ricordare, anche se il lavoro presenta pregi di originalità e di montaggio, oltre a una certa suspense horror – erotica. Il regista regala inquadrature mai banali, tagli degli occhi, primissimi piani, zumate non inutili, piani sequenza e primissimi piani ben costruiti. Le parti erotiche anticipano i tempi e sono tutte a rischio (certezza) censura, la scrittura del film è buona, a parte i dialoghi (anche per colpa della traduzione) un po’ troppo impostati, ma la storia non perde un colpo e la sceneggiatura è priva di punti morti, costruendo un climax di tensione stregonesca interessante. Fotografia a colori cupa e avvolgente, stile di regia originale e scene memorabili. Virgin Witch anticipa i film della Hammer e analoghe pellicole italiane (vedi certi lavori di Polselli) girate negli anni Settanta. Da recuperare,

Titolo originale: Virgin Witch (1972). Lingua: Inglese. Paese di Produzione: Regno Unito. Durata: 88’. Genere: Horror erotico. Regia: Ray Austin. Soggetto e Sceneggiatura: Klaus Vogel. Fotografia: Gerald Moss. Montaggio: Philip Barnikel. Musiche: Ted Dicks. Trucco: Carol e Stephanie Kay. Produttore: Ralph Solomons. Casa di Produzione: Tigon British Film Production, Univista Productions. Interpreti: Ann Michelle (Christine), Vicki Michelle (Betty), Keith Buckley (Johnny), Patricia Haines (Sybil Waite), James Chase (Peter), Paula Wright (Mrs. Wendell), Christopher Strain (Milkman), Esme Smythe (Horsewoman), Garth Watkins (Colonnello), Neil Hallett (Gerald Amberley), Helen Downing (Abby Darke), Peter Halliday (Manager del club), Jenny Klingman, Maria Coyne, Prudence Drage, Sheila Sands, Susan Morrall, Steve Peters, David Grahm.

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