“Donne con le gonne”, il racconto dei cambiamenti della società italiana dagli anni ’50 alla fine degli anni ’80

Articolo di Gordiano Lupi

Donne con le gonne è l’ultimo film di Francesco Nuti che riscuote un buon successo di pubblico, anche se la critica stronca senza appello, definendo il lavoro del regista – attore: misogino, becero, pretenzioso, inconcludente… In realtà la pellicola – non politicamente corretta – presenta molti pregi e diverse situazioni comiche ben riuscite.

Renzo Calabrese (Nuti) è un medico dentista perdutamente innamorato di Margherita (Bouquet), una femminista che conosce per caso in un periodo della sua vita in cui è lesbica, hippie e terrorista. I due finiscono per sposarsi ma le cose tra loro non funzionano perché l’uomo è condizionato da un’educazione tradizionale e non accetta l’emancipazione della donna. Renzo sequestra Margherita, la conduce in un casolare della campagna senese, la tiene legata a una catena e la costringe a vivere il ruolo della casalinga dedita alla casa e al marito. Il film si sviluppa come un lungo flashback costituito da un’appassionata aringa dell’avvocato Carabba (Moschin) che non riesce a scongiurare la condanna di Renzo. Quando l’uomo esce di galera, torna con la sua donna. Invecchieranno insieme tra litigi e tanto amore.

Donne con le gonne racconta per sommi capi i cambiamenti della società italiana dagli anni Cinquanta alla fine degli anni Ottanta, spiegando – con grande vis comica – la famiglia patriarcale, il boom (la televisione, la Cinquecento…), la crisi della coppia e il problema dei divorzi facili. Non mancano il tema dell’omosessualità femminile, il terrorismo, il rapporto all’interno di una coppia, lo scambismo e la droga. Alcune situazioni rocambolesche prevedono credibili parti acrobatiche che ricordano il poliziottesco, tra assurdi incidenti e strampalate fughe per evitare i posti di blocco dei carabinieri. Parti oniriche e allucinazioni sono altre componenti interessanti di un film che procede per immagini e sketch particolarmente riusciti. Renzo che entra in un’enorme bocca spalancata metaforizza il mestiere di dentista, così come camminare contro vento con l’ombrello aperto per ripararsi dalla pioggia identifica le difficoltà della vita. La parte in manicomio è follia allo stato puro, anche se la scena migliore è quella dello scambio di coppie con la bravissima Cinzia Leone che rischia di vincere un David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Il regista mette in primo piano la gelosia della coppia che tutto vorrebbe ma non un vero scambio di coppie. Memorabile un sexy-streap di Carole Bouquet sulla tavola a tempo di Bandoleiro, mentre subito dopo Nuti annuncia: “E ora si tromba!”. Gastone Moschin è bravissimo, un avvocato perfetto che illustra la crisi della coppia negli anni Ottanta e cerca di far assolvere Renzo in nome dell’amore. Certo, il ruolo ideale della donna rientra nella tradizione maschilista, perché il marito la vorrebbe come sua madre, in attesa del suo ritorno a casa, una donna con la gonna, invece che una donna in carriera. Molto bravo il Nuti attore, – mentre il regista ha fatto di meglio -, i tempi comici sono perfetti e l’affiatamento con la sensuale Carole Bouquet è ottimo. L’attrice francese – lanciata da Luis Buñuel nel 1977, ormai trentaquattrenne – si concede diverse scene sexy per il suo ultimo ruolo italiano, dopo aver lavorato con Vicario, Campanile, Risi e Vanzina. Ottima la colonna sonora di Giovanni Nuti, ricca di sonorità country, che si accompagna alla grande fotografia della campagna senese, tra tramonti, ralenti che mostrano Nuti intento a seminare, albe campestri e vallate inondate di sole. Aiuto regista è Ferzan Ozpetek, mentre gli sceneggiatori Chiti e Veronesi affiancano Nuti nel lavoro di scrittura. Un film da recuperare, incuranti delle frecciate al veleno lanciate da un Paolo Mereghetti che odiava Francesco Nuti con tutto se stesso. Chissà mai perché…

Regia: Francesco Nuti. Soggetto e Sceneggiatura: Francesco Nuti, Ugo Chiti, Giovanni Veronesi. Fotografia. Gianlorenzo Battaglia. Montaggio: Sergio Montanari. Musiche: Giovanni Nuti. Costumi: Maurizio Millenotti. Produttori: Luigi De Laurentiis, Gianfranco Piccioli. Case di Produzione: Filmauro, Filmone, Piccioli. Durata: 115’. Genere: Commedia. Interpreti: Francesco Nuti, Carol Bouquet, Gastone Moschin, Daniele Dublino, Barbara Enrichi, Carmen Giardina, Cinzia Leone, Ferruccio Pacciani, Didi Perego, Antonio Petrocelli, Gianna Sammarco.

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