Rete Toscana Sud, una delle mie prime esperienze giornalistiche a Piombino

Articolo di Gordiano Lupi

Rete Toscana Sud non è stata la prima televisione locale. Telepiombino di Ivio Barlettani conserva il primato assoluto a livello nazionale, insieme a Tele Biella. Un record di longevità, però, le spetta di sicuro, ai tempi in cui le radio locali crescevano come funghi (Radio Piombino, Radio Centro Mare, Radio Costa Etrusca…), la sola televisione che ha lasciato il segno – dal 1983 fino al 1993 – è stata proprio lei.

La sede di Piombino di RTS nasce come succursale della televisione madre, fondata all’Isola d’Elba nel 1979, da Giulio Marinari, come Tele Elba, diretta da Paolo Chillè. Attilio Pecchia è il promotore tuttofare, l’ideatore della sezione locale, che parte nel 1983; è anche il riparatore delle cose che non funzionano (visto che di mestiere è elettricista)… quante volte è stato necessario correre alla Tolla perché il ripetitore faceva le bizze! La televisione chiude i battenti nel 1993, alla morte di Marinari, vero e proprio Mecenate dell’etere locale. Paolo Chillè ha riesumato i resti di RTS nel 2000, portando avanti l’idea per alcuni anni.

Massimo Gherardi per un decennio è il timoniere giornalistico della sede piombinese, in via Cimarosa, che manda avanti con la collaborazione di un gruppo di appassionati, tra questi anche chi scrive, visto che per anni ha fatto il redattore dei notiziari e il telecronista delle partite del Piombino. Proprio legato al calcio mi viene in mente un aneddoto a tematica erotica, visto che per convincere gli spettatori a seguire la partita si faceva trapelare la notizia che al termine sarebbe andato in onda uno spettacolo di ben altra natura. Abbiamo rischiato più volte la chiusura dell’emittente da parte dell’autorità giudiziaria, perché in orari notturni passavamo film a luci rosse, cancellando il simbolo RTS… Programmazioni pirata con un altissimo indice di ascolto. Altri tempi, quando vedere certi spettacoli era molto difficile. Ricordo che ero in attività come arbitro di calcio, per regolamento federale non avrei potuto commentare le partite, anche perché spesso mi sfuggivano commenti non diplomatici sul direttore di gara di turno che – secondo il mio parere partigiano – avrebbe danneggiato il Piombino. Le telecronache si facevano in diretta sui campi, a volte venivano commentate in differita le immagini riprese da un operatore, perché la partita andava in onda alle 22 di ogni domenica, dopo la sigla Bei tempi, cantata da Roberto Vecchioni. Tutto molto ironico. Il Piombino era in Prima Categoria. Le note della sigla facevano riferimento ai tempi migliori delle categoria nazionali. Va da sé che non si pagavano diritti…

Sono andato a chiedere una testimonianza su quel periodo storico a Massimo Gherardi. “Rete Toscana Sud è stata una delle mie prime esperienze giornalistiche. Ero reduce da Radio Piombino Centrale, dove assieme al compianto Francesco Spagnoli e a tanti altri avevo curato una trasmissione sportiva sul calcio dilettantistico. La TV locale aveva il sapore pionieristico di una nuova ribalta per Piombino che già in passato aveva tentato di finire sul piccolo schermo. Fu un’esperienza significativa e formativa per me, da lì a poco infatti trasformai quel passatempo in un lavoro. Si guadagnava poco e si riscuoteva con scarsa puntualità, in compenso c’era entusiasmo e goliardia, peculiarità che rendevano il lavoro divertente e appagante, a dispetto di un’organizzazione piuttosto approssimativa. Tanti amici, coinvolti dal sottoscritto, condivisero quell’esperienza, nata dall’idea di Attilio Pecchia. Ricordo con piacere quel periodo e non solo per la gioventù che avevo. È anche grazie a certe cose se oggi vivo facendo il cronista, una professione che amo a dispetto del tempo che passa…”.

Un testimone del periodo 1987 – 1992 è anche Giovanni del Pia, che faceva parte della redazione sportiva. “I primi tempi la rubrica sportiva la curava Alessandro Pertici. Poi Lunedì Sport l’ho fatto io, tra gli altri che hanno collaborato in video i nomi che ricordo sono Franco Calzolari, Davide Stellini, Andrea Giorgi. Per un certo periodo commentava le partite anche mio padre Dario. Per quanto riguarda il TG, se ne occupava Gherardi, in video ricordo anche Aura Mettini e Andrea Raiano”.

La televisione aveva operatori di ripresa molto professionali, gente come Giampiero e Michele Leonelli, padre e figlio, edicolanti al porto, nel tempo libero reporter; tra chi si occupava di riprese c’erano Antonio Batistini, Sauro Virdis e Alessandro Giorgi. Tra i collaboratori di studio Salvatore D’Amato e Giovanni Crecchi, la segretaria Sandra Colombini e una ragazza di nome Adriana, il cui cognome si è perso nella memoria, con il passare degli anni. Negli anni che ho frequentato gli studi ricordo la redazione sportiva con Alessandro Mancini e Mario Rosselli, anche un certo Paradisi che faceva l’operatore quando commentavo le partite del Piombino; il gioco a quiz del giovedì di Elio Mela, che si occupava pure di cultura e letteratura; i dibattiti politici a cura di Sergio Gherardini. Molto curiosa la trasmissione notturna Spogliala tu, che si teneva in studio, sui divanetti rossi della televisione, in collaborazione con il night di Piombino. Una ballerina, che cominciava a danzare già non molto vestita, veniva spogliata a colpi di domande e risposte dalle telefonate del pubblico. I quesiti erano molto facili, cose tipo chi ha scoperto l’America?, diventavano un poco più complessi mano a mano che si avvicinava l’obiettivo slip da togliere. Vinceva la puntata chi spogliava la ballerina. Il telegiornale, invece, era il programma di punta, andava in onda ogni giorno alle 19,30, in edizione unica, con filmati e commenti in studio, subito dopo che era terminato il notiziario oltre canale e veniva trasferita la linea a Piombino. Tutto questo fa parte del nostro vivere con i ricordi. Piccole madeleines televisive.

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