“Brooklyn”, una storia d’amore ed emigrazione

Articolo di Gordiano Lupi

Brooklyn è una storia d’amore ed emigrazione commovente e drammatica, struggente e sentimentale, che non cade mai nella tentazione del sentimentalismo e di un’inutile retorica. In Italia esce nel 2016, circola poco, si vede in qualche festival, soprattutto a Torino, per finire nei circuiti televisivi nazionali, dove viene apprezzata per il suo andamento lento (non disprezzabile) tipico di una fiction. La storia è tratta da un buon romanzo di Colm Toibin, sceneggiata in modo classico e lineare da Nick Homby, mentre il regista John Crowley racconta per immagini l’emigrazione a New York della giovane irlandese Eilis (Ronan), che prima soffre nostalgia di casa, quindi incontra l’amore della sua vita: un giovane idraulico italiano (Cohen). La storia procede narrando la drammatica morte della sorella di Eilis, il ritorno in patria della ragazza, la tentazione di restare in Irlanda per sempre, accettando la proposta di un buon partito, quindi la nuova partenza verso gli Stati Uniti, per riabbracciare il suo amore italiano. Un film lineare, semplice ma intenso, fotografato benissimo, montato con ritmi suadenti, ricco di colpi di scena e di momenti forti che fa fremere a lungo per il destino dei protagonisti. Molte similitudini tra gli emigranti irlandesi e i nostri emigranti di inizio secolo ci rendono molto vicina e comprensibile la storia e tutte le difficoltà incontrate dai protagonisti. Attori straordinari, soprattutto Saoirse Ronan, protagonista assoluta della vicenda, sempre in primo piano come giovane emigrante innamorata. Un film che è la dimostrazione di come si possa raccontare una storia d’amore senza cadere nello scontato e nel già detto. Proposta per molti premi internazionali, persino per l’Oscar come miglior film straniero, Brooklyn è la tipica produzione europea, attenta ai sentimenti più che agli effetti speciali, scritta semplicemente per raccontare una storia intensa e coinvolgente. Regista e sceneggiatore ci riescono bene e durante le quasi due ore di proiezione strappano pure qualche lacrima di sincera commozione. Da vedere.

Regia: John Crowley. Soggetto: Colm Toibin (romanzo). Sceneggiatura: Nick Homby. Fotografia. Yves Bélanger. Montaggio: Jake Roberts. Produttore: Zygi Kamasa, Alan Moloney, Thrsten Schumacher. Case di Produzione: Wildgaze Films, Parallel Film Productions, Irish Film Board, Item 7. Musiche: Michael Brook. Scenografia: Francois Séguin. Durata: 111’. Genere: Drammatico, Sentimentale. Paesi di Produzione: Irlanda, Regno Unito, Canada. Distribuzione: 20th Century Fox. Interpreti: Saoirse Ronan (Eilis Lacey), Emory Cohen (Antonio Fiorello), Domhnall Gleeson (Jim Farrell), Jim Broadbent  (Padre Flood), Julie Walters (Madge Kehoe), Eva Birthistle (Georgina), Jesica Paré (Miss Fortini), Fiona Glascott (Rose Lacey), Jane Brennan (Mary Lacey), Eileen O’Higgins (Nancy), Jenn Murray (Dolores Grace), Emily Bett Rickards (Patty McGuire), Eve Macklin (Diana Montini), Nora-Jane Noone (Sheila), Brid Brennan (Miss Kelly), Mary O’Driscoll (Miss McAdam), Michael Zegen (Maurizio Fiorello).

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