Le Donne di Dante in scena a Tatti

Articolo di Gordiano Lupi

Una sera d’estate, a Tatti, piazza della Cisterna, pieno borgo medievale, per vedere lo spettacolo che non ti attendi, un vero evento culturale, grazie alla messa in scena semplice quanto perfetta di alcuni passi della Divina Commedia che il sommo poeta ha dedicato alle donne. Il Laboratorio Teatrale Ridi Pagliaccio di Grosseto sceneggia le vicende di Francesca da Rimini, Pia de’ Tolomei, Sapia Salvani, Matelda, Piccarda Donati, Beatrice Portinari, portando per mano lo spettatore fino alla dantesca visione divina, su intercessione di Maria, alternando suggestive coreografie di Luca Scognamiglio, musica dei Pink Floid, immagini di William Blake, letture poetiche di Francesca Ventura e recitazione partecipe di Giacomo Moscato. Lo spettacolo si chiama Le meravigliose donne di Dante, pensato come primo atto del Centro Studi Pia de’ Tolomei, voluto da Claudia Dondoli, tatterina di nascita, follonichese di residenza, anche per mettere il dito sulla piaga della questione femminile, proprio nel giorno in cui, a pochi chilometri di distanza (Monterotondo), si era appena consumato un femminicidio. Le donne di Dante sono anche femmine che hanno subito violenza, prima tra tutte Francesca, uccisa dal marito per essere stata sorpresa in flagrante adulterio con l’amato Paolo (galeotto fu il libro e chi lo scrisse) mentre sfogliava le pagine del romanzo che narrava la storia d’amore tra Virginia e Lancillotto. Non solo, la stessa Pia de’ Tolomei, secondo la leggenda, fu gettata dalla finestra del Castel di Pietra da un marito fedifrago e violento, così come Piccarda Donati si vide negare la possibilità di dedicare il suo amore a Dio, strappata dal convento, perché al fratello serviva una donna da maritare. Il modo migliore per celebrare il settecentesimo anniversario della morte di Dante è proprio quello di mettere in scena alcune figure fondamentali della Divina Commedia, per far capire tutta la loro modernità, tracciando un quadro di indipendenza, tenacia, dolcezza, amore, sofferenza e sopportazione che da sempre caratterizza l’universo femminile. Lo spettacolo termina, il pubblico applaude convinto, quindi sfolla affascinato, ricordando i versi più famosi, le tenebre dell’Inferno, la redenzione del Purgatorio, la luce sfavillante del Paradiso, il sogno di una notte di mezza estate che ha appena finito di vivere in un magico borgo antico. Tornando a casa qualcuno passerà dal vicolo della Pia, una piccola strada del paesino di Tatti, dove la leggenda narra che un giorno, di ritorno da Siena e diretta al Castel di Pietra, sia passata la donna narrata dai versi di Dante. Ricordati di me che son la Pia / Siena mi fe’ disfecemi Maremma. Noi, invece, ci ricorderemo a lungo di uno spettacolo teatrale, al tempo stesso classico e moderno, rispettoso del testo dantesco e arricchito da musica pop, messo in scena in una suggestiva scenografia maremmana. Il Centro Studi Pia de’ Tolomei di Tatti è partito proprio con il piede giusto.

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