“Titane”, una storia che è soprattutto ricerca di una serenità perduta

Articolo di Paolo Quaglia

Danzatrice erotica di professione ha l’abitudine di uccidere gli uomini per cui si esibisce. La ragazza ha una placca di titanio nel cranio in seguito a un incidente stradale che le regala una ferocia inaudita. Le performance di Alexia la costringono a cambiare identità e fingersi il figlio scomparso di un pompiere in preda alla tristezza. Arrivata nella sua nuova vita gli omicidi riprenderanno.

Arriva sugli schermi italiani Titane , ultima palma d’oro al festival di Cannes. Il film della regista Julia Ducournau è una novella orrifica che arriva direttamente ai sensi dello spettatore. Attraverso un sapiente uso delle contraddizioni narrative, la regista riesce a creare una sensazione di curioso spavento. I personaggi in antitesi (la protagonista e il pompiere) saranno destinati a un incontro che sancirà quel cambiamento necessario ad Alexia per continuare a esistere.

Attraverso dialoghi quasi assenti e una forza visiva notevole Titane procede con di cambi di ritmo, spesso poco credibili, che evocano il cinema del primo Cronemberg trasformandolo in altro. La regista riesce a condensare erotismo e design mettendo in scena qualcosa di completamente differente dal cinema usuale. Un film che non presuppone alcuna logica ma prova a elevarsi ad opera d’arte fuori dagli eventi stimolando i sensi.

Vincent Lindon nel ruolo del pompiere è un uomo incapace di accettare il suo passato quanto lo è Alexia (interpretata da una silenziosa Agathe Rouselle) schiava dei suoi istinti e desiderosa di cambiare prospettiva di vita. Sicuramente un cinema difficile ma per questo meritevole di un approfondimento fosse solo per l’affascinate composizione delle immagini.

La Ducournau riesce a stupire attraverso l’azzardo di un linguaggio del tutto personale creando qualcosa dai molteplici significati. In Titane coesistono necessità, solitudini e generi. Una donna costretta a diventare uomo e un padre che vuole credere all’incredibile per una storia che è soprattutto ricerca di una serenità perduta.

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