Anatomia del potere: orgia, Porcile e Calderón. Georgios Katsantonis racconta Pasolini

Articolo di Redazione

Vi siete mai chiesti quale filosofia e impegno politico si nascondano dietro ai drammi di Pier Paolo Pasolini? Come si esprima la centralità del “corpo” nelle sue opere teatrali? Questo saggio si propone di analizzare la rappresentazione del corpo e del potere nel teatro di Pasolini, soprattutto in Orgia, Porcile e Calderón. Georgios Katsantonis elegge un canone breve ma esatto, comprendente tre testi che pertinentizzano «il corpo in preda al desiderio sadomasochistico (Orgia), il corpo con la sua viscerale motivazione erotica che sconfina nella zooerastia (Porcile), il corpo imprigionato, tra scissione e visionarietà (Calderón)».

Il volume rilegge le tragedie attraverso l’adozione di nuove prospettive di analisi, esamina gli incroci tra pensiero pasoliniano, Sade, Spinoza, Calderón de la Barca, Strindberg, e Goffman e si interroga sulla storicizzazione e politicizzazione del corpo inteso come soggetto individuale,sociale e autoriale. In queste tre tragedie assistiamo a una vera e propria scrittura del potere nelle sue varie declinazioni simboliche: l’erotizzazione del fascismo (Orgia), la fine della polis (Porcile), la trasformazione della società in un universo concentrazionario, in diretta continuità con il sistema del Lager (Calderón). La riflessione teorica della ricerca si giova, poi, di una serie di interviste rilasciate da artisti e registi-attori che hanno lavorato direttamente sulle drammaturgie pasoliniane prese in esame.

Georgios Katsantonis è studioso di teatro e letteratura. Si è laureato in Studi Teatrali presso l’Università di Patrasso (Grecia) e ha conseguito il Master in Letteratura, Scrittura e Critica teatrale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha poi conseguito il dottorato di ricerca in Letterature e Filologie Moderne con lode presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha tenuto conferenze in molti Atenei e Istituzioni italiane ed internazionali. Ha pubblicato numerosi saggi sulla tragedia greca e il teatro post-drammatico, sul teatro di Sarah Kane, Samuel Beckett, Henrik Ibsen, sulla scrittura scenica di Teodoros Terzopoulos, Ariane Mnouchkine e Romeo Castellucci. Si è inoltre occupato della ricezione del teatro di Eduardo De Filippo in Grecia, pubblicando la monografia “Le opere di Eduardo de Filippo sul palcoscenico greco”. Ha scritto il saggio Critica teatrale- Codici di lettura scenica, che riflette su aspetti specifici della critica teatrale sotto forma di intervista ai critici Giulio Baffi, Oliviero Ponte di Pino, Mario Bianchi, Rosella Menna e Roberto Rinaldi. Nel 2017 ha vinto il premio Quinto della Fondazione Premio Internazionale Galileo Galilei di Pisa, dedicato a giovani studiosi stranieri che si sono distinti nel campo degli Studi sulla cultura italiana. I suoi principali interessi sono rivolti prevalentemente alla letteratura drammatica in ottica comparata con particolare riferimento ai rapporti intertestuali e interculturali nei testi letterari sulla scena.

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