“La cena di Natale”, un film deludente

Articolo di Gordiano Lupi

La cena di Natale dimostra tutta la pochezza della commedia italiana contemporanea, sequel di un altrettanto inutile Io che amo solo te (unico pregio la canzone di Endrigo) del quale ho (purtroppo) già parlato. Basterebbe prendere quella recensione e applicarla alla nuova pellicola perché i difetti sono gli stessi, anzi è persino inutile parlare di difetti perché tutto il film è un enorme difetto circondato da poche cose buone. Tornano le vicissitudini della famiglia Scagliusi, in perfetto clima da soap opera, stile fotoromanzo Lancio (con tutto il rispetto per i fotoromanzi) e fiction televisiva della peggior specie. Seguiamo la storia di Damiano e Chiara che aspettano un figlio, mentre il primo continua a tradire con noncuranza, di contorno c’è don Mimì (padre di Damiano) che riscopre Matilde (madre di Chiara), vecchia fiamma della sua infanzia, e vorrebbe scappare con lei a Parigi, nel frattempo dona un brillante alla moglie, che a sua volta lo tradisce. La cena di Natale viene organizzata dalla moglie di don Mimì per ostentare il diamante e funge da momento rivelatore di molti intrighi sopiti, tra i tanti si viene a scoprire che uno dei figli di Mimì è omosessuale ma al tempo stesso ha generato un figlio con un’amica. Mi prende davvero male raccontare una trama così artefatta, costruita male, piena zeppa di incongruenze, recitata discretamente da Scamarcio, Calzone, Chiatti, Placido, nei limiti delle possibilità concesse da una sceneggiatura risibile, sciocca, prevedibile, poco interessante. Tutto questo proviene da un romanzo best-seller (mio Dio!) di Luca Bianchini (come il primo film), che porta identico titolo e che vi consiglio di evitare. Fotografia pessima (è tutto giallo ocra), così mal fatta da rendere innaturale la bellezza naturale di Polignano a Mare; colonna sonora ai limiti del fastidioso (con le sole perle delle canzoni di Endrigo e di Emma Marrone), del tutto fuori sintonia con il film; regia piatta, da sceneggiato televisivo, che si lascia trasportare da una sceneggiatura a base di soluzioni banali e prevedibili. Quando scorrono i titoli di coda ci si chiede il motivo di simili produzioni, ci si domanda perché non ci sono più gli sceneggiatori di una volta, infine si passa una notte tormentata dagli spiriti di Benvenuti e De Bernardi che ti ridono alle spalle insieme a Scola e Maccari. Se volete farvi del male il film è ancora disponibile su RaiPlay. Magari a voi piace … 

Lingua: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 2016. Durata: 95’. Genere: Commedia (?). Regia: Marco Ponti. Soggetto: Luca Bianchini. Sceneggiatura: Marco Ponti, Luca Bianchini, Piero Bodrato. Fotografia: Roberto Forza. Montaggio: Consuelo Catucci. Musiche: Gigi Meroni. Case di Produzione: IIF – Italian International Film di Lucisano, Rai Cinema, Unipol, Apulia Film Commission. Distribuzione: 01 Distribution. Interpreti: Riccardo Scamarcio (Damiano Scagliusi), Laura Chiatti (Chiara), Michele Placido (don Mimì), Maria Pia Calzone (Ninella Torres), Antonella Attili (Matilde), Eugenio Franceschini (Orlando Scagliusi), Antonio Gerardi (Franco Torres, Veronica Pivetti (Pina), Eva Riccobono (Daniela), Dario Aita (Mario), Giulia Elettra Gorietti (Deborah), Uccio De Santis (padre Gianni), Crescenza Guarnieri (Maura), Ivana Lotito (Mariangela), Angerlo De Matteis (Antonio), Massimo De Lorenzo (dottore), Emma Marrone (Extra), Valentina Gadaleta (Rina).

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