“Italian Fast Food”, un film che risulta poco comprensibile a chi non ha vissuto la stagione del Drive In televisivo

Articolo di Gordiano Lupi

Italian Fast Food è un film scritto e sceneggiato dai fratelli Vanzina (con la collaborazione del padre Steno, De Caro, Beccati e Greggio), subito dopo aver diretto Sotto il vestito niente e contemporaneamente alla regia di Yuppies, pellicola basata su tematiche simili. Firma la regia Ludovico Gasparini, autore televisivo (ricordiamo serie di successo come I ragazzi del muretto e L’allieva) che al cinema ha diretto anche No grazie, il caffè mi rende nervoso (1982), interpretato da Massimo Troisi e Lello Arena. Italian Fast Food è nelle sue corde perché è diretta filiazione della popolare trasmissione comica Drive In, programma di culto in onda su Italia Uno, con una trama che è soltanto una scusa per far recitare al cabarettista di turno le gag di successo, veri e propri tormentoni che scandivano le giornate dei ragazzi. Tutto si svolge in un fast food milanese, gestito da Gaetano Accavallo (Setaro), dove troviamo una serie di personaggi comici, macchiette caricaturali, eccessive e legate alla popolarità del momento. Salvatore Le Capre (Vastano) è un bocconiano aspirante manager, un calabrese che studia a Milano, arrogante e presuntuoso, millantatore come pochi, che si caratterizza per l’imperativo Io il diciotto lo rifiuto! (inteso come voto minimo agli esami) e per l’interrogativo Chiaro sto fatto?. Salvatore è innamorato della bella inserviente Roby (Messaggio), aspirante attrice poco fortunata, che finisce per andare in vacanza in Calabria insieme allo studente fuori corso, dove si sposa (in dolce attesa). Un altro personaggio epocale è Roberto (Braschi), detto Gran Gallo, il capo dei paninari che si esprime in un buffo slang milanese (il paninazzo me lo scarico nel gargarozzo; troppo giusto! Troppo scarso! Me lo merito!) e lotta contro una banda di forzuti punk. Il proprietario Accavallo deve supplire alla mancanza dei cuochi che si sono dimessi ingaggiando il cognato Peppino (Romano), un pittore che vive a sbafo in casa sua, e Felice (Cogliandro), l’addetto alle pulizie. Il terzetto comico è noto come il gruppo storico dei Trettré, lanciati da Drive In, caratterizzati da diversi tormentoni come A me me pare una stronzata, comunque …, E la papera non galleggia! Gino(Pistarino), l’addetto alle consegne motorizzate, vive un paio di avventure erotiche con una modella in odore di Aids (ma non è così) e con una copia sadomaso (Anna Galiena è la donna). Prima del finale con il matrimonio tra il bocconiano e la ragazza del fast food, assistiamo a una duplice scazzottata tra paninari e punk, prima nel locale dei metallari, poi in cella.  Poco da dire su un simile film, che risulta persino poco comprensibile a quanti non hanno vissuto la storica stagione del Drive In televisivo. Pellicola irrimediabilmente datata. Ricordiamo alcune bellezze piuttosto castigate, come Elvire Audray e Lisa Stothard, a parte Susanna Messaggio e Anna Galiena che rivestono un ruolo definito. 

Regia: Ludovico Gasparini. Soggetto: Lucio De Caro, Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, Steno. Sceneggiatura: Lorenzo Beccati, Ezio Greggio, Carlo Vanzina, Enrico Vanzina. Fotografia: Luigi Kuveiller. Montaggio: Raimondo Crociani. Musiche: Mariano Detto. Case di Produzione: C. G. Silver Film, Video 80.  Distribuzione: Columbia Pictures Italia, Cecchi Gori Group. Durata: 89’. Genere: Comico. Interpreti: Enzo Braschi (Gran Gallo), Gino Cogliandro (Felice, addetto alle pulizie), Edoardo Romano (Peppino, il pittore), Mirko Setaro (Gaetano Accavallo, direttore del Fast Food), Sergio Vastano (Salvatore Le Capre), Carlo Pistarino (Gino il fattorino), Susanna Messaggio (Elisabetta Betty Casati), Anna Galiena (cliente sadomaso), Antonello Fassari (Marcello De Cesari), Annabella Schiavone (Concetta), Renato Cecchetto (regista dello spot), Beatrice Ring (Silvia), Elvire Audray (Françoise), Clara Colosimo (madre di Robertino), Riccardo Rossi (Oreste), Isaac George (Alessio il cuoco), Antonio Allocca (esecutore giudiziario), Luigi Petrucci (Giovanni Cannavacciuolo), Lisa Stothard (Deborah la fotomodella), Lucio Caizzi (Lucio), Matteo Molinari (Missile), Francesco Salvi (Felicetto).

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