“Scream 5”, un film dove coesistono passato e presente

Articolo di Paolo Quaglia

In tempi dove le certezze non esistono sapere che Scream torna in versione 2022 è emozionante. Il titolo che ha reinventato un genere arriva dal secolo passato per dimostrare quanto ci sia bisogno di classicità. Pensare che un tempo fosse la novità farà commuovere quelle persone che c’erano, ma l’operazione nostalgia funziona anche nell’horror. La storia è sempre medesima: un tizio con la maschera tratta dall’Urlo telefona, prende in giro e uccide gli adolescenti, sullo sfondo alcuni personaggi storici entrano in scena. Ecco perciò Sidney, Gale e lo sceriffo Linus in veste di ponti tra epoche diverse. Il trio sarà ancora una volta impegnato ad aiutare la giustizia nel limitare i danni di Ghostface.

Quinto capitolo del Franchiese e primo senza Wes Craven alla regia, il film è un prodotto di assoluto spessore. Questo Scream diverte attraverso i dettagli, i titoli di riferimento dei giovani non sono più Venerdì 13 o Halloween ma la loro presenza continua a farsi sentire.

Una regia sapiente quella di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett. che segue lo schema classico mischiando alla suspense momenti di ironia e citazioni al mondo adolescenziale. Spaventare e divertire allo stesso tempo è un’esperienza che risulta possibile solo al cinema recuperando la passione per l’evento. Un tempo il teen horror rappresentava una sorta di rito di passaggio che sanciva l’entrata nell’età adulta, lo sanno bene i registi che provano a ricostruire quelle atmosfere vintage adattandole al pubblico di oggi.

In Scream 5 coesistono passato e presente. La cura per i dialoghi è palese e il ritmo frenetico ottimamente gestito da variazioni proprie del genere “di paura”. In scena va un prodotto di spessore non una semplice operazione commerciale, che riesce a spostare l’asticella dell’intrattenimento di un livello dimostrando che un certo horror sia ancora possibile.

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