Depressione e pandemia: parliamone e affrontiamo il fenomeno

Articolo di Domenico Letizia

L’emergenza sanitaria ha acuito le problematiche individuali legate alla psiche e alla condizione sociale degli individui all’interno di un contesto sociale. Malessere sociale e indecisione esistenziale accompagnano l’esistenza di molte persone all’interno del nostro sistema economico e relazionale. La depressione, una condizione clinica dall’ elevato impatto sociale, comporta, nelle forme più severe, una globale compromissione del funzionamento cognitivo, emotivo e relazionale. Una condizione che interessa l’età evolutiva, oggi gestibile con una combinazione di trattamenti psicologici, farmacologici e sociali, essa è da sempre attento oggetto di studio clinico, soprattutto in relazione alla pandemia attuale, nella misura in cui l’isolamento sociale condiziona il tono dell’umore e l’efficienza cognitiva. Al fine di indagare gli aspetti nosografici del fenomeno, le sue cause farmacologiche, psicologiche e sociali, con un focus specifico sugli stati depressivi in tempo di pandemia, nonché le terapie di matrice cognitivo-comportamentale d’avanguardia, Radio Time ospita martedi 8 Febbraio, per la terza volta dall’inizio del 2022, la nota Dottoressa Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta di Palermo.

L’approfondimento radiofonico segue i primi due appuntamenti di gennaio, dedicati alla pandemia e allo stress, e costituisce il penultimo incontro del ciclo di interviste con l’esperto in calendario nel bimestre gennaio-febbraio 2022. Nell’affrontare una condizione di assoluta novità ed emergenza come una pandemia, la maggior parte delle persone sono resilienti e non cadono in una psicopatologia. In effetti, alcune persone trovano nuovi punti di forza. Tuttavia, nei disastri naturali “convenzionali”, negli incidenti tecnologici e negli atti intenzionali di distruzione di massa, la preoccupazione primaria è il disturbo da stress post-traumatico da esposizione a traumi. Le condizioni mediche dovute a cause naturali, come le infezioni virali potenzialmente letali, non soddisfano gli attuali criteri di traumatologia richiesti per una diagnosi di disturbo da stress post-traumatico, ma ne possono derivare altre psicopatologie, come i disturbi depressivi e d’ansia. Una dimensione sociale da non sottovalutare, oggi e nell’immediato futuro.

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