“The Batman”, una saga che riesce a rinascere anche quando il bisogno non è così urgente

Articolo di Paolo Quaglia

Nella Gotham del caso Batman alias Bruce Wayne combatte contro l’enigmista e qualche criminale di mezza tacca. Perennemente sotto una pioggia alla Balde Runner il vendicatore si esprime nel suo talento più grande. Il mantenimento dell’ordine però si complica quando sembra approssimarsi l’apocalisse, starà al supereroe più tormentato di sempre salvare il mondo.

The Batman torna sullo schermo dopo una pandemia e l’esempio di Nolan da non emulare a tutti i costi. Il film riesce a dare quell’intrattenimento anni 20 in cui si deve capire, ma non così tanto la personalità di chiunque. Ripescati dal cilindro un buon Enigmista (non restano che i camei famosi.), Pinguino e Catwoman fanno le loro apparizioni di contorno al Pipistrello che ha mutato la sua indole. Cancellato del tutto Bruce, Batman si limita a vendicare ogni torto fregiandosi di essere il buono con lati irrisolti da approfondire.

Mat Reevs fa del suo meglio nel dirigere evitando di sconfinare, troppo, nei territori di Nolan o in quelli del recente Joker ma nulla può contro un soggetto che contraddice la strada degli ultimi titoli. Una saga che riesce a rinascere anche quando il bisogno non è così urgente permettendosi di cambiare i caratteri ai personaggi storici ( Alfred è di un’antipatia notevole) ma anche uniformando le atmosfere agli ultimi titoli di riferimento. L’idea di un’ambientazione alla James Cagney infilando la regia di un videogioco si chiama contaminazione e funziona a patto che le pretese siano contenute. Chi l’ha detto che il film tratto da un fumetto debba essere un capolavoro? Nolan era riuscito a resuscitare un marchio morto che aveva sempre citato se stesso con risultati alterni attraverso gli opposti delle personalità. In questo capitolo si cambiano le carte e la sensazione di gioco elettronico torna sovrana a funzionare. Alla fine della visione rimane il gusto di un noir con colpo di scena finale ma senza un gran talento investigativo all’opera. Unica certezza del film è una buona fattura totale e qualche sequenza azzeccata, non tanto da far dimenticare la banalità di alcune altre scelte .

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