“Licorice Pizza”, un film che concilia con l’anima

Articolo di Paolo Quaglia

Quindicenne molto intraprendente conosce la sua anima gemella durante la sessione di foto scolastiche. Lei ha dieci anni più di lui ma decide di dare al ragazzino una possibilità come amica. Nella Los Angeles degli anni settanta le vite dei due continueranno a incrociarsi. Lui, attore prodigio, lei personaggio in cerca d’autore saranno i protagonisti assoluti del periodo migliore di ogni vita.

Licorice Pizza è un film che concilia con l’anima. Volutamente imperfetta la commedia descrive a modi poema il sentimento più forte delle persone coinvolte. Alana è una donna quasi finita che non riesce a prendere posizione in nessun aspetto della vita, Gary è un Dean Martin nel corpo di un quindicenne che riesce a reinventare se stesso in ogni ambito dimostrando una personalità non comune. Raccontato a cavallo degli anni dove, l’America provava a metabolizzare il dopo sogno Liquorice è una piacevolissima ricerca del tempo perduto su pellicola. Anderson contestualizza un periodo parlando di tramonti (quello del cinema classico) e di crisi petrolifere e lo fa attraverso le sensazioni dei due protagonisti.

Il film procede come un quadro di memorie confuse concentrandosi su alcuni avvenimenti che porteranno Alana e Gary ad ammettere di completarsi. Se l’ex meteora dello schermo ha già in testa la sua passione, la quasi trentenne è terrorizzata dalle decisioni definitive e si limita a galleggiare. Dal lavoro ai sentimenti Alana compie un best off che ha una sola certezza ed è quell’ammiratore improponibile. La sceneggiatura è particolarissima perché riesce ad alternare il registro goliardico a quello intimista i dialoghi che, procedono come montagne russe, fanno trasparire perfettamente le anime dei personaggi in scena.

Il lavoro di Anderson è un viaggio nella memoria di due persone così efficace da arrivare a chiunque, un’efficacissima raccolta di momenti che rappresentano e sono la vita. Liquirice è difficile da dimenticare perché ha la forza di esaltare i particolari e renderli totale, come i camei illustri di Sean Pen e Bradly Cooper. Gli attori vip, impegnati nel rappresentare due icone, vengono utilizzati come collante tra i due protagonisti rafforzandone consapevolezze o dubbi. In due ore di proiezione si assiste allo sviluppo di un sentimento con contorno di interruzioni , fallimenti e vittorie quanto basta per essere vivi.

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