E’ morto John Steiner. Ha recitato con Carlo Verdone

Articolo di Gordiano Lupi

Muore John Steiner (Chester, 7 gennaio 1941 – La Quinta, 31 luglio 2022) per un incidente stradale in California, a 81 anni, da tempo aveva chiuso con il cinema. La mente va a tutti i film visti da ragazzo, da lui interpretati, quasi sempre nella parte del cattivo, ché Steiner aveva il volto perfido e il fisico giusto. Attore britannico, da noi si è fatto valere come pistolero western, spietato assassino noir, cattivo del poliziottesco, avventuriero senza paura, raffinato interprete di pellicole d’autore, cinema erotico o psicologico. Tra i registi italiani che l’hanno guidato ricordiamo Petroni (Tepepa), Valerii (La ragazza di nome Giulio), Liberatore (Alba pagana e Incontro d’amore), Damiani (L’istruttoria è chiusa …, Goodby & Amen, Gioco al massacro), Bellocchio (Sbatti il mostro in prima pagina), Guerrieri (La polizia è al servizio del cittadino?), Fulci (Zanna Bianca, Il ritorno di Zanna Bianca, Dracula in Brianza), Girolami (Roma violenta), Deodato (Ondata di piacere, Inferno in diretta), Margheriti (I cacciatori del cobra d’oro, Il triangolo della paura, Car Crash, Il mondo di Yor) Martino (Mannaja), Brass (Action, Caligola, Paprika), Argento (Tenebre), Castellari (Striker, Sinbad). Tra i registi che l’hanno diretto in più ruoli, senza dubbio, il terrorista dei generi Antonio Margheriti, attivo dalla fantascienza al western, passando per il cinema d’azione e le pellicole per ragazzi. Una parte insolita nella commedia di Verdone, I due carabinieri, bissata da una nuova comparsa in Troppo forte, sempre del comico romano. L’Italia era la sua seconda patria, da noi ha girato la maggior parte dei film, terminando con Paprika di Tinto Brass, nel 1991, in un piccolo ruolo da riccone perverso e vizioso. Scompare un altro volto della nostra giovinezza, un attore che sapeva fare tutto e che si adattava a ogni ruolo, con preferenza per le parti negative, quelle che in pochi amano recitare. Lina Wertmuller si accorse di lui e lo volle in Notte d’estate con profilo greco. Ruggero Deodato l’ha consacrato nelle vesti del perfido in due capolavori di tensione come Inferno in diretta e Ondata di piacere. Addio, vecchio John, ci mancherai.

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