“L’uomo ombra”, il primo tentativo di conciliare commedia sofisticata con i polizieschi hard boiled

Articolo di Paolo Quaglia

Investigatore privato di seconda tacca e moglie altolocata sono coinvolti nella sparizione di uno scienziato. La polizia è sulle tracce dell’uomo perché sospettato di alcuni omicidi. La coppia d’investigatori ama vivere bene e non pare essere avvezza alle difficoltà che un mistero porta in dote. Come se non bastasse, un uomo invisibile (ombra) comincia a seminare il panico tra le classi più abbienti di New York. Tra feste di classe e qualche ubriacatura Nick e sua moglie Nora riusciranno a svelare l’enigma.

L’uomo ombra è un film del 1934 diretto da W:S Van Dyke. Tratto da un racconto di Hammet e interpretato dalla coppia William Powell e Myrna Loy è il primo tentativo di conciliare commedia sofisticata con i polizieschi hard boiled. Ne l’uomo ombra è il lato ironico a impressionare attraverso una sceneggiatura che ritrae perfettamente i due protagonisti facendo dei loro vizi ironia pura. Powell e la Loy sono puntuali e credibili nel recitare l’indolenza di una coppia vittima di una situazione che faticano a gestire. La regia di Van Dyke predilige uno stile sofisticato che manifesta attraverso ambienti lussuosi dove l’eccentricità regna sovrana.

Gli elementi di mistero sono inseriti con cura ma senza mai far percepire un pericolo ingestibile. Una serie di battute accompagna e smorza qualsiasi svolta troppo cruda rendendola quasi farsesca e per questo divertente. Girato in quattordici giorni l’uomo ombra rappresenta uno dei primi tentativi di unione nei generi, unione che lo rende particolarissimo e di grande fascino. I momenti dove l’attenzione viene meno sono compensati dal talento di una coppia tra le migliori di sempre in grado di attrarre l’attenzione e far passare alcune incongruenze nella storia come semplici dettagli.

Un cinema che diverte e affascina il pubblico grazie alla sua imprevedibilità e alla simpatia irriverente di Nick e Nora. L’uomo ombra divenne una saga composta da cinque titoli soprattutto per protagonisti e ambienti di scena, entrambi carichi di un appeal al quale il pubblico non sapeva rinunciare.

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