Barbara Capucci, l’amore per il Teatro di una profetessa in patria

Articolo di Francesco Pira

Il professor Francesco Pira e l’attrice Barbara Capucci

L’attrice agrigentina protagonista con Ugo Pagliai, Paola Gassman e il regista e attore Daniele Salvo de “Ovidio – Il Poeta Relegato Metamorfosi dell’esilio” nella cornice della Valle dei Templi un successo straordinario con 10 minuti di standing ovation del pubblico presente.

Non è la prima volta che scrivo un articolo su Barbara Capucci, attrice agrigentina, con cui sono stato premiato qualche anno fa al Festival Kaos e che una volta mi ha dato la gioia di interpretare splendidamente le mie PIRATERIE nel corso di un evento culturale. La stimo tanto perché ha talento, ha passione, ha eleganza, ha studiato recitazione ed è una vera eccellenza siciliana. Lo ha dimostrato anche qualche sera fa ad Agrigento quando nella stupenda cornice della Valle dei Templi di Agrigento ha interpretato nel teatro all’aperto allestito ai piedi del Tempio di Giunone, “Ovidio Il Poeta relegato Metamorfosi dell’esilio” di Luigi Di Raimo, con due mostri sacri del teatro italiano: Ugo Pagliai e la compagna di una vita Paola Gassman e il bravissimo attore e regista romano Daniele Salvo, di padre agrigentino e madre reggiana. E’ stata proprio Barbara Capucci a volere ed ideare l’evento apprezzato dal pubblico a tal punto che al termine per 10 minuti tutte le persone presenti si sono alzate in piedi ed hanno applaudito tributando agli attori sul palco una standing ovation. Chi come me ha assistito a questo spettacolo meraviglioso, dove tutto ha funzionato a perfezione, a parte un vento fastidioso, ha potuto ancora una volta apprezzare la grande professionalità dell’attrice agrigentina che era sul palco con colleghi con una esperienza ben documentata. A parte Ugo Pagliai e Paola Gassman, che certo non hanno bisogno di presentazioni, Daniele Salvo, è il regista del Macbeth in scena al Globe Theatre in questi giorni.

“Ovidio Il Poeta relegato. Metamorfosi dell’esilio” è un “doppio soliloquio a più voci, in cui ad un solitario Ovidio, impegnato in un dialogo a distanza con moglie, di uniscono nel ricordo i potagonisti di alcuni tra i miti più struggenti delle Metamorfosi, che il poeta considera specchio e immagine del proprio destino. Ovidio è Atteone, involontario profanatore di segreti inaccessibili; è Icaro, precipitato a picco da altezze troppo elevate; è Niobe, pietrificata dal dolore; è Ceice, che morendo trascina nella disgrazia la sua Alcione”.

In un viaggio tra le pagine più alte della letteratura di ogni tempo, tradotte e riadattate per la scena, lo spettacolo ha ripercorso in una location mozzafiato, la metamorfosi di Ovidio, da poeta ad esule, attraverso le storie delle sue Metamorfosi, in un intreccio che fonde realtà e letteratura, biografia e mito.

Nonostante un vento gelido i quattro attori sul palco sono stati perfetti nell’interpretazione dei testi. Capaci di regalare emozioni e di rendere ogni momento godibile.

“E’ un racconto umano di dolore e speranza, di trasformazione e fedeltà, di ricostruzione di un’identità compromessa. E’ un inno alla forza salvifica e immortale della poesia”.

Un inno ben cantato da Pagliai, Gassman, Salvo (chiamato per la regia di una delle prossime rappresentazioni a Siracusa) e Capucci, pronta per nuove importanti esperienze.

E’ il secondo spettacolo questo che Barbara Capucci produce con l’Associazione culturale “Kairos” di cui è Presidente. L’hanno scorso ha prodotto lo spettacolo “Cassandra Ilio in fiamme” sempre per la regia di Daniele Salvo al Tempio di Giunone. In entrambe le occasioni grazie anche al contributo del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento.

Barbara Capucci, docente di ruolo nella scuola pubblica, ha vissuto a Roma per 10 anni, e attualmente vive tra Canicattì e Agrigento. Tra le passioni la recitazione, la pittura, l’incisione calcografica e il canto. Come attrice ha partecipato a numerosi spettacoli teatrali insieme ad artisti come Paola Gassman e Ugo Pagliai, Fioretta Mari, Lina Bernardi, Arnaldo Ninchi, Gaetano Aronica, Andrea Tidona. Ha lavorato come doppiatrice per il film “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore, e ad altre serie televisive e film per la RAI. Come cantante ha interpretato la colonna sonora del film per la RAI “Bel Ami, l’uomo che piaceva alle donne” regia di Massimo Spano. Ha eseguito delle incisioni discografiche per la Sea Musica e la Step record di Catania. Ha affiancato artisti come il chitarrista Francesco Buzzurro, il tenore Pippo Veneziano e la soprano Piera Grifasi. Intensa anche l’attività di presentatrice: la “Sagra del Mandorlo in fiore” per la regia di David Zard, il Premio “Salvo Randone”, il premio “Telamone”, il premio “Sikelé”. Lo ha fatto lavorando insieme ad artisti come Mara Venier, Gigi Sabani, Rosanna Cancellieri, Daniela Poggi, Gianfranco Jannuzzo, Enrico Beruschi, Cristiane Filengeri. Ha presentato il concerto di Katia Ricciarelli al teatro Pirandello e la serata “Agrigento 2020” con il concerto dei Nomadi. Ha interpretato lo spot della stagione teatrale del Pirandello “Un teatro per tutti” per la regia di Marco Gallo, ha lavorato in televisione nella fiction “Il bello delle donne”, e al cinema con attori come, Mariagrazia Cucinotta, Toni Sperandeo, Luigi Burruano, Vincent Schiavelli, Cesare Bocci, Riccardo Scamarcio. Ha lavorato al cinema con i registi Beppe Cino, Giuseppe Ferlito, Massimo Spano… Tante le collaborazioni con il Teatro Pirandello ed il regista Gaetano Aronica. Quest’estate ha preso parte come attrice all’Odissea di Omero insieme all’attore e regista Sebastiano Lo Monaco negli spettacoli all’alba che hanno superato i 400 spettatori al Tempio della Concordia.

Insomma una carriera di successo per un’attrice brava e che sicuramente nei prossimi mesi ci sorprenderà ancora con interpretazioni magistrali. Anche al fianco di Ugo Pagliai e Paola Gassman è riuscita a regalare al pubblico momenti davvero intensi. Victor Hugo ha scritto che: “il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco”.

Ecco “Il Poeta Relegato” con questa interpretazione stupenda ci ha fatto contare i cuori. Un’altra sensazione invece mi ha ricordato una frase del papà di Paola Gassman, il grandissimo Vittorio, che ho avuto l’onore e la fortuna di conoscere, quando ero un giovane giornalista televisivo. “Il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali”. E’ verissimo. E il quartetto prestigioso sul palco della Valle dei Templi lo ha certificato.

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