“Le buone stelle-Broker”, romanticismo garbato che si mischia alla vita reale

Articolo di Paolo Quaglia

Nella Corea del ventunesimo secolo due contrabbandieri di neonati esercitano la professione. I due uomini vengono in possesso di un bimbo lasciato da una giovane madre poco convinta. Dopo aver parlato con la ragazza, i tre cominceranno a girare per il paese alla ricerca della miglior coppia di genitori offerenti. Una poliziotta zelante e la sua compagna sono sulle loro tracce. Broker Le buone stelle è un film del 2022 diretto da Hirokazu Kore-da. Il regista torna in oriente, dopo la partentesi parigina per proporre una delle sue storie di romanticismo garbato che si mischia alla vita reale.

Vestito da favola moderna il film affronta temi difficili con un approccio, dove il dubbio è elemento portante. Se da una parte le figure dei contrabbandieri possono essere biasimate anche la mamma del piccolo, non è da meno. Esseri fallaci ma mossi da istinti non totalmente onorevoli né disonorevoli che Kore-da mostra nella loro totalità. Dopo un inizio cittadino Broker diventa road movie che indaga e presenta un mondo a se , quello che gira attorno all’infanzia.

Sang Young e Don So sono due criminali dal cuore tenero che tengono al guadagno ma anche alla salute dei bambini , sprovveduti tramutati in cinici per esigenza cui sembra normale il lavoro che hanno scelto. A metà tra la commedia e la denuncia il film procede mostrando le psicologie di gestori nelle case famiglia e di quei bambini che sono troppo vecchi per essere adottati. Persone alla perenne ricerca di quel bene che non avranno mai completamente come uno dei due contrabbandieri, orfano di nascita. Il regista affronta temi portanti, quali la famiglia, con una dose di sentimentalismo poetico che porta lo spettatore i a parteggiare per i due uomini e la madre diventati nel frattempo, una famiglia.

Una visione personalissima di nucleo quello di Broker che identifica come uno stato d’animo l’unione per sentimento di più persone. La poliziotta antagonista del film è soprattutto una madre e una professionista che comprende il reato dei tre ma senza rinunciare a un’umana compassione. Un cinema lieve, quello di Kore-da, ma capace di virare al dramma senza alcuna preparazione lasciando lo spettatore disorientato. Ricco di colpi di scena e momenti teneri le buone stelle concilia umanità e cronaca attraverso la psicologia dei protagonisti come dei personaggi secondari.

Related Articles