Papa Ratzinger, l’intelligenza della fede dell’umile lavoratore nella vigna del Signore

Articolo di Pietro Salvatore Reina

Oggi, 31 dicembre alle ore 09:34, papa Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger) è morto in Vaticano, nel Monastero Mater Ecclesiae. Il corpo di Ratzinger, informa la Santa Sede, dalla mattina di lunedì 2 gennaio sarà esposto nella Basilica di San Pietro per il saluto dei fedeli.

Joseph Aloisius Ratzinger nasce nel piccolo comune di Marktl, cicino a Altötting, in Baviera, il 16 aprile 1927. A dodici anni entra in seminario. È ordinato presbitero insieme al fratello maggiore Georg il 29 giugno 1951, a 24 anni. Arruolato nell’esercito durante la seconda guerra mondiale non fu mandato al fronte.

A trenta anni inizia la sua brillante carriera accademica ottenendo la cattedra di Teologia fondamentale, nel 1957, a Monaco di Baviera. Ha anche insegnato nelle università di Bonn, Münster, Tubinga, Ratisbona (1969-1977). Da «perito teologico» del cardinale Josef Frings, arcivescovo di Colonia, Ratzinger partecipa ai lavori del Concilio Vaticano II. È stato un allievo del grandissimo teologo Hans Urs von Balthasar, il grande teologo dell’Estetica teologica (che al Sommo Poeta Dante Alighieri ha dedicato un saggio fondamentale).

Papa Paolo VI lo nomina arcivescovo di Monaco di Baviera e, nel 1977, lo crea cardinale. Papa Giovanni Paolo II lo vuole accanto a sé a Roma come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Eletto papa il 16 aprile 2005 ha assunto il nome di Benedetto XVI. La scelta del nome è dovuta al fatto che voleva idealmente, spiritualmente, culturalmente, riallacciarsi al venerato pontefice Benedetto XV che ha guidato la Chiesa nel periodo travagliato della Grande guerra. L’11 febbraio 2013, annuncia la rinuncia al pontificato.

La quantità e la qualità delle sue opere è sterminata. Tra i titoli più importanti vorrei solamente ricordare: San Bonaventura. La teologia della fede (1959); Introduzione al Cristianesimo (1969 e 2005); Introduzione allo spirito della liturgia (2000); con Marcello Pera, Senza Radici (2005); Gesù di Nazareth (2007); Donne nel Medioevo. Il genio femminile nella storia del popolo di Dio (2011); con Piergiorgio Odifreddi, Caro papa teologo, caro matematico ateo. Dialogo tra fede e ragione (2013).

La sua dipartita ci aiuterà a conoscere meglio il suo pensiero. A rileggere le sue opere. A custodire la sua immensità eredità teologica, culturale, spirituale.

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