“Il caso Collini”, una storia vera

Articolo di Gordiano Lupi

Il caso Collini è un film del 2019 diretto dal regista tedesco Marco Kreuzpaintner (Rosenheim, 1977), già autore di Sommersturm (2014), noto per Trade – Welcome to America (2007). La pellicola parte dal romanzo di Ferdinand von Schirach, basato su una storia vera, perché lo scrittore, da adolescente, scoprì che suo nonno era stato il leader della gioventù hitleriana, tra i maggiori imputati al processo di Norimberga. Vediamo la trama. Fabrizio Collini (Nero), immigrato italiano che proviene da Montecatini, uccide a sangue freddo Hans Meyer, industriale di 85 anni, a prima vista senza un movente. In tribunale lo difende il giovane legale Caspar Leinen (M’Barek), cresciuto in casa della vittima, nonno di un amico, un uomo che crede un benefattore, perché lo aiuta negli studi. Il legale scopre il torbido passato da nazista dell’uomo che in Italia avrebbe capitanato la fucilazione di venti ostaggi e ordinato la morte del padre di Collini. Il film è una riuscita pellicola giudiziaria come da tempo non ne vedevamo, cinema europeo, ambientato tra Berlino e il piccolo centro senese di Monteriggioni (dove il regista ricompone la vecchia Montecatini), con ricostruzioni di ambienti anni Quaranta molto credibili. Interpreti bravi, soprattutto Franco Nero, che con sguardo glaciale e profondi silenzi tratteggia l’immagine di un uomo macerato dal dolore, in preda a un implacabile desiderio di giustizia (non di vendetta) covato per trent’anni. Il film e il romanzo gettano luce su pagine nere ma da non dimenticare del primo dopoguerra, su una legge ingiusta che permise di salvare dalla prigione molti criminali nazisti. Il film parte lento, con una sceneggiatura da puro thriller giudiziario, prende vita con la scoperta del movente e con tutta la parte legata agli eccidi nazisti. Ottima la fotografia anticata e patinata, montaggio compassato, colonna sonora suadente, ritmo blando che fa gustare la forza evocativa delle immagini. Marco Kreuzpaintner è un ottimo regista, sceneggiatore di un soggetto forte, capace di indagare sugli orrori commessi dal popolo tedesco nel recente passato. La macchina da presa viene usata con eleganza, avvolgente e sinuosa, vaga tra volti allucinati e sguardi intensi, per spostarsi verso gli spazi esterni funzionali al racconto. Cinema puro, con alcune parti teatrali girate tra tribunale e prigione, dialoghi ben gestiti, scenografie azzeccate. La durata di 123 minuti potrebbe sembrare eccessiva per le cose da dire, ma la lunghezza del film non pesa, tutt’altro. Film visto su Rai 5 (senza pubblicità!) che potete recuperare su RaiPlay. Ne vale proprio la pena.  Fidatevi.

Titolo Originale: Der Fall Collini. Paese di Produzione: Germania. Regia e Sceneggiatura: Marco Kreuzpaintner. Soggetto: Ferdinad von Schirach (romanzo omonimo). Durata: 123’. Genere. Drammatico. Interpreti: Elyas M’Baker (Caspar Leinen), Franco Nero (Fabrizio Collini), Heiner Lauterbach (Prof. Dr. Richard Mattinger), Alexandra Maria Lara (Johanna Meyer), Manfred Zapatka (Hans Meyer adulto), Rainer Bock (Dr. Reimers), Jannis Niewohner (Hans Meyer da giovane), CatrienStriebeck (giudice), Pia Stutzenstein (Nina), Stefano Cassetti (Nicola Collini).

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