“Babylon”, un film senza alcuna pretesa

Articolo di Paolo Quaglia

Nella Los Angeles del 1926 l’aspirante attrice fascinosa incontra il bellone messicano. Entrambi desiderosi di successo s’incrociano a una festa della vecchia Hollywood. Lui lavora come assistente di produzione e lei è alla ricerca della chances. Dopo un decesso famoso per Nellie arriverà l’occasione di girare il suo primo film. Dedita agli eccessi dell’epoca la nuova attricetta farà carriera e Manny la proteggerà nel ruolo dell’amico innamorato. Nel frattempo Jack Corran, divo in declino, tenta di resistere alla sua parabola discendente diventando amico del perenne innamorato. L’arrivo del sonoro distruggerà le poche speranze sia dell’attricetta sia del fù divo e il viale del tramontò sarà pessimo. Solo Manny con le sue capacità di adattamento terrà botta ai cambiamenti e al sonoro.

Babylon è un film del 2022 diretto da Damien Chazelle e interpretato da Margot Robbie e Brad Pitt. Dopo La La Land il regista torna con un racconto sulla Hollywood dei tempi d’oro. Ispirato agli eccessi degli anni 20 il film è una galleria di personaggi e musica che Chazelle riesce a restituire in maniera egregia. Correlato da un’ottima colonna sonora il film ripercorre la nascita del cinema e la sua ascesa ai deliri di onnipotenza correlati di dollari e champagne. Dopo gli anni del divertimento e con l’avvento del sonoro le luci si spengono e alcuni partecipanti attivi scompaiono.

Ispirato al libro di Kenneth Anger Babylon riesce nel suo intento divulgativo dando una spruzzata di quella che doveva essere la realtà di quei tempi. Un film senza alcuna pretesa che si prende quasi 180 minuti per presentare un quadro di vite . In scena vanno tutti gli eccessi che si appetta dalle stelle e la noia conseguente. Persone fortunate il cui unico merito è stato quello di esserci che si divertono a colpi di droga e sesso. Un’industria dell’intrattenimento la cui esplosione del tutto inattesa Babylon descrive, accentuando la serialità di prodotti spesso privi di spessore.

Le vite dei tre partecipanti sono figure dovute alla storia che Chazelle utilizza per inquadrare il periodo rendendone tutta la prevedibilità. Un racconto di derive che il film rimanda senza alcun setaccio al punto di sfiorare l’esagerazione. Forse l’intento del regista era di dimostrare quanto può essere spoglio quello che luccica. Babylon però si dichiara già dal titolo e non prende posizione assoluta, lascia spazio all’umanità accettando i suoi personaggi con compassione e un pizzico di cattiveria.

Related Articles