Il poema cavalleresco in Boiardo , Ariosto e Tasso

Articolo di Marco Fumagalli

Torquato Tasso, Ludovico Ariosto e Matteo Maria Boiardo, nonostante abbiano fatto ricorso al medesimo genere letterario per comporre le loro opere più famose, sono stati profondamente influenzati dal periodo storico da loro vissuto anche se pochi decenni separano l’uno dall’altro. Nello specifico l’Orlando innamorato e l’Orlando Furioso sono dei poemi cavallereschi, dove il secondo non è nient’altro che prosecuzione del primo, mentre la Gerusalemme Liberata è un poema epico. Infatti in entrambi i proemi dei primi due autori è ben esplicitato il periodo storico a cui si fa riferimento che, ovviamente, è il medesimo. Entrambi i letterati citano esplicitamente “ Carlo Imperatore” nella prima ottava e presentano fin dall’inizio la figura del protagonista Orlando. Tuttavia arrivati a questo punto emerge una significativa divergenza: mentre nell’opera incompiuta di Boiardo è evidente l’incapacità umana di resistere all’amore,in Ariosto la passione conduce il protagonista alla pazzia. Invece, dalla lettura dei primi passi della Gerusalemme Liberata, emerge fin dall’inizio la differenza che contraddistingue quest’opera dalle altre due, in particolar modo dall’Orlando furioso. Mentre in quest’ultima opera vengono immediatamente elencati la verità di argomenti che verranno trattati: “ le donne, i cavalier , l’armi e gli amori, le cortesie e audaci imprese”, nell’opera di Tasso si evince una maggior focalizzazione su un unico tema ovvero “l’armi pietose e il capitano”. Quindi Tasso propone nell’incipit della sua opera il tema della pietas, contrapposto a quello dell’amore in Boiardo e Ariosto, amore che, come già sottolineato, assume comunque sfaccettature diverse in queste due ultime opere citate. Un elemento che contraddistingue tutte e tre i proemi è invece l’elemento encomiastico: Tasso fa direttamente riferimento ad Alfonso ll d’Este, Ariosto cita Ippolito d’Este e anche Boiardo dedica la sua opera all’illustre famiglia. Un’altra sfaccettatura che differenzia le tre opere consiste nei riferimenti autobiografici che gli scrittori riportano. Torquato Tasso compare solo nella quarta ottava quando si esprime in prima persona “guidi importo me”. Invece è molto più ampia e articolata la presenza di Ariosto nell’incipit della sua opera; anche egli nella terza ottava fa emergere la propria persona, ma, a differenza di Tasso, per celebrare il suo ruolo di intellettuale: “quel che io vi debbo, posso di parole pagare in parte , e d’opera di inchiostro”. Inoltre il vissuto di Ariosto emerge ancora più intimamente nella seconda ottava quando allude all’amata Alessandra Benucci: “se da colei che tal quasi m’ha fatto, che ‘l poco ingegno ador ador mi Lima”. Dalla lettura dell’opera incompiuta di Boiardo non si riscontra invece un riferimento diretto dell’autore. Bisogna inoltre sottolineare un’altra differenza tra l’Orlando furioso e l’Orlando innamorato che accomuna quest’ultimo alla Gerusalemme Liberata : infatti, come già specificato, mentre Ariosto nell’incipit elenca molteplici eventi e personaggi, Boiardo cita solo il protagonista rendendo quindi la presentazione più focalizzata su un solo tema. Si ravvisa dunque che, nonostante l’Orlandofurioso sia la continuazione dell’Orlando innamorato esistono numerose sottigliezze che rendono le due opere uniche e distinguibili e di conseguenza i tre poemi presi in esame sono dei capolavori della letteratura italiana che presentano peculiarità proprie e non possono essere tra loro confuse.

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