La lirica del secondo 700, tra passato e futuro

Articolo di Marco Fumagalli

La lirica della seconda metà del XVIII secolo, influenzata dei movimenti culturali a lei contemporanei, introduce temi indediti nel panorama letterario italiano. A tal riguardo è doveroso ricordare Parini che si presenta come un intellettuale illuminista riformatore che collabora con il potere. Egli infatti ricerca la pubblica felicità attraverso la diffusione di idee nuove che possono migliorare la vita sociale e contribuire al benessere collettivo.

Il letterato lombardo infatti auspica una riforma profonda della nobiltà, criticata nelle sue opere “il giorno“ e “il dialogo sopra la nobiltà“, che avverrà pienamente nel XIX secolo. Tuttavia Parini, nelle sue opere, tocca temi di grande attualità come quello dell’inquinamento. Ad un uomo dei nostri giorni risulta incredibilmente attuale il messaggio lanciato da Parini nel suo scritto “la salubrità dell’aria“.

Il poeta brianzolo invita il cittadino a non inquinare, non pensando solo a se stesso ma all’intera comunità, e a lottare contro il degrado e l’inciviltà.

La tendenza a proiettarsi verso il futuro, anticipando eventi o temi che sarebbero stati affrontati svariati decenni dopo, è una peculiarità che accomuna Parini ad altri poeti del suo tempo.

Foscolo, in molte sue opere, inserisce il tema patriottico, con una visione del tutto inedita del panorama letterario italiano fino a quel momento.

Per il poeta la nazione e la patria degli italiani doveva essere una sola.

Nel suo celeberrimo sonetto “a Zacinto“ l’amore per il luogo natale equivale ad amare l’Italia.

Tuttavia il sentimento patriottico foscoliane, inneggiato decenni dopo la sua morte dai protagonisti del Risorgimento italiano, è ancora più marcato nel carme Dei Sepolcri. Quest’opera, proiettata verso il futuro, sottolinea nei suoi versi come la memoria assume un valore fondante dell’identità di patria per le future generazioni.

Un altro esponente della letteratura italiana proiettato verso il futuro e Alfieri. Egli è innanzitutto un precursore del romanticismo in quanto esalta la passione sfrenata e senza limiti, in linea con la sua indole egocentrica.  Questa sua caratteristica è ben evidente nella produzione teatrale in cui emerge l’amore per la libertà. Anche egli come Foscolo, sarà gradito al Risorgimento in quanto auspica una società priva di ogni forma di tirannide.

E nonostante i tre autori citati sono rivolti al futuro, si riscontrano nelle loro opere elementi che, nello stesso tempo lì ancorano al passato.

Il neo classicismo, corrente culturale sorta nel 1700, è ben presente nelle poesie foscoliane che sono costellate di riferimenti all’antichità classica. Anche lo stile pascoliano è fortemente influenzato della sintassi greca e latina che conferiscono dunque ai suoi scritti un particolare valore letterario.

Anche lo stile alfieriano non sempre è innovativo. Sebbene quest’ultimo abbia contribuito a rinnovare il teatro nelle sue tragedie, i versi sono languidi, prolissi, slombati, in linea con le caratteristiche formali del barocco.

Persino il progressista Parini ha uno stile che guarda al passato. In particolare nell’odi “per l’inclita Nice” egli propone un ideale di ordine e misura in linea con i dettami dello stile classico.

Si può dunque affermare che la lirica del secondo settecento sia proiettata verso il futuro a livello contenutistico ma ancora fortemente ancorata ai modelli stilistici del passato.

Related Articles