“La città incantata”, il film grazie al quale il nome di Miyazakyi diventa noto in tutto il mondo

Articolo di Gordiano Lupi

La città incantata è il film grazie al quale il nome di Miyazakyi diventa noto in tutto il mondo, dopo aver vinto l’Orso d’Oro a Berlino e l’Oscar 2003 come miglior film di animazione. Titolo radicalmente modificato da un originale Sen to Chihiro no kamikakushi (La sparizione causata dai kami di Sen e Chihiro), per un film scritto e diretto da Miyazaki, prodotto da Studio Ghibli. Si tratta del film di maggior successo della storia del Giappone ed è il capolavoro indiscusso del grande Miyazaki. Tutto nasce dal romanzo Il meraviglioso paese oltre la nebbia, una sorta di Alice nel paese delle meraviglie nipponico, scritto da Sachiko Kashiwaba, che narra le avventure della piccola Chihiro che deve fare i conti con gli spiriti (yokai) di una città incantata per liberare i genitori, trasformati in maiali dalla maga Yubaba dopo aver mangiato il cibo preparato per gli dei. La città incantata è uno stabilimento termale per divinità, spiriti, umanoidi di vario tipo, draghi ed esseri soprannaturali, diretto da Yubaba e popolato da esseri fantastici. Il film presenta tutte le caratteristiche delle migliori animazioni di Miyazaki, sia la colorazione del cielo e delle nubi, come il mare, i fiumi azzurro intenso, oltre alla presenza delle nonnine (pure se maghe o streghe) e dell’amicizia tra ragazzi che sembra diventare qualcosa di più ed evolvere in amore. Non ci sono gli aerei, ma c’è un elegante drago volante, raffigurazione soprannaturale di Haku, giovane amico di Chihiro, che aiuta la protagonista prima a trovare un lavoro presso lo stabilimento, quindi a fuggire con i genitori per fare ritorno alla vita normale. Non ci sono mai personaggi cattivi fino in fondo nei cartoni animati di Miyazaki, perché anche la strega non è altro che una nonnina che diventa tenera non appena il suo bambino (enorme) sembra essere in pericolo. Persino lo spirito Senza Volto, che diventa gigantesco e famelico dopo aver ingerito molto cibo, addirittura pericoloso perché movimenta fango e acqua termale, segue la piccola protagonista ma la protegge e non ha nessuna intenzione di farle del male. Non è perfido come sembra neppure Kamaji, il ragno dalle sembianze umane che lavora nel bagno termale, già visto in precedenti opere del cartoonist (con nome diverso), così come avevamo già fatto la conoscenza dei Nerini del buio, operai porta fuliggine. La sceneggiatura tratta dal romanzo è opera di Miyazaki che si ispira alla figlia di dieci anni del produttore associato Okuda, che ogni estate viene a fargli visita nella sua baita di montagna, ed è proprio a lei che dedica il lavoro compiuto. La città incantata ha una sua ben precisa originalità, anche se è stata spesso accostata ad Alice nel paese delle meraviglie e al Mago di Oz, che presentano elementi magici in comune, ma nel lavoro di Miyazaki la mitologia giapponese è di basilare importanza. Non riesco a trovare comunanza di intenti con Harry Potter, invece, mentre parte della critica prende quest’opera inglese, sia narrativa che cinematografica, come metro di paragone. Tre sono gli elementi chiave de La città incantata: il recupero e la conservazione delle tradizioni, l’importanza di avere un nome e di non perderlo, infine il romanzo di formazione, le prove da superare per crescere e diventare adulti. Budget molto alto per un film che resta nella storia del cinema asiatico, dotato di una colonna sonora composta dal solito Joe Hisahishi, un piccolo capolavoro, non tanto perché lo dica Mereghetti – che di cantonate ne prende molte – quanto perché oggettivamente ben riuscita, così come è perfetta l’idea di mantenerla in giapponese con i sottotitoli italiani. La città incantata viene distribuito in Italia per la prima volta da Mikado nel 2003, revisionata da Lucky Red, esce di nuovo in sala nel 2014, per soli tre giorni (25 – 27 giugno). Da recuperare, se non l’avete mai visto.

Titolo Originale: Sen to Chihiro no kamikakushi (La sparizione causata dai kami di Sen e Chihiro). Lingua Originale: Giapponese. Paese di Produzione: Giappone. Anno: 2001. Durata: 125’. Genere: Animazione, Avventura, Fantastico. Regia: Hayao MIyazaki. Soggetto: Sachiko Kashiwaba (romanzo Il meraviglioso paese oltre la nebbia), Hayao Miyazaki. Sceneggiatura: Hayao Miyazaki. Fotografia: Atsushi Okui. Montaggio: Takeshi Seyama. Animatore: Masashi Ando. Sfondi: Keiko Itogawa, Ogura Kobo. Musiche: Joe Hisaishi. Art Director: Yoji Takeshige. Produttore: Toshio Suzuki. Produttore Esecutivo: Yasuyoshi Tokuma. Casa di Produzione: Studio Ghibli. Distribuzione (Italia): Mikado, Universal Pictures, Medusa Film, Lucky Red.

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