“Generazione 73”, un pregio in più rispetto agli altri lavori

Articolo di Gordiano Lupi

Paquito Catanzaro scrive di calcio, è ottimo narratore dallo stile piano e avvolgente, sia che scriva racconti (Quattrotretre) che biografie romanzate (Il leone di Belo Horizonte, vita del grande Luis Vinicio). Non solo, racconta la pallanuoto napoletana (Palombella gloriosa), compone narrativa pura dal taglio comico (L’aritmetica del noi, Due di picche ….), dirige collane per Homo Scrivens, cura il blog Il Lettore Medio e organizza la fiera Ricomincio dai libri. Ho letto molto dell’opera narrativa di Paquito, ma questo Generazione 73 ha un pregio in più rispetto agli altri lavori, quello di essere quasi un saggio romanzato e di raccontare una serie di esistenze – con il solito stile scanzonato – di calciatori più o meno fortunati, accomunati dal fatto di avere tutti compiuto cinquant’anni. Tra le tante mi ha colpito la storia di Carlo Cudicini, ossessionato dal fatto di essere il figlio del grande Fabio – il Ragno Nero -, per questo non compreso, relegato in panchina e nelle serie minori, fino a restare vittima di un brutto infortunio. Soltanto Vialli comprese la grandezza di Carlo tra i pali, bravo quanto il padre, al punto di chiamarlo a difendere la porta del suo Chelsea, schierandolo per dieci stagioni titolare, facendolo diventare il più bravo portiere d’Inghilterra. Ma non troverete solo Carlo Cudicini in questo bel libro che si legge con rapidità e ti dispiace perché lo finisci troppo presto. Troviamo la storia di Paolo e Fabio Cannavaro, incentrata sul secondo, di sicuro meno famoso e importante, leggiamo di Roberto Carlos e della sua esplosione madrilena mentre all’Inter non riusciva a vincere niente. Si può leggere un’intervista a Ottavio Bianchi, mister dell’Inter ai tempi di Carlos, insieme a tante chiacchierate fatte negli anni con Vavassori, Zazzaroni, Iezzo, Scala, Cosmi, Nicola, Scarpi e Palmieri. E poi via con le altre vite della Generazione 73: Davids, Delvecchio, Fonseca (innamorato dell’Italia e di Tabucchi), Gheddafi figlio (attaccante del Perugia di Gaucci, che lui ribattezza Gausci), Doni (una vita a tempo di jazz), Iezzo, Inzaghi (Filippo, detto Pippo, bomber che segna reti romanzesche), Iuliano (Mark, calciatore shakespeariano, figlio d’arte), Materazzi (e la sfida con Zidane), Vieri (Christian) e il grande Zanetti. Sedici storie rapide che raccontano parti di esistenze calcistiche, momenti indimenticabili di carriere, uomini nati nel 1973 che raccontano vite vissute aspettando un gol, una vittoria, un ritorno. Consigliato.

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