Niente male questo nuovo capitolo di Thor diretto con il solito stile scanzonato dal neozelandese Waititi (apprezzato in Jojo Rabbit), che completa il lavoro lasciato in sospeso nel 2017 con Ragnarok, conferendo una connotazione originale alla divinità norrena che i fumetti Marvel di Stan Lee e Jack Kirby hanno dotato di personalità altisonante, persino debordante. Il Thor di Waititi è un personaggio molto sopra le righe, sempre a caccia di avventure con i Guardiani della Galassia, che difende Asgard dopo la morte di Odino, soffre per amore, ritrova la fidanzata terrestre diventata supereroina (in fin di vita a causa di un tumore) e combatte un tragico cattivo come Gorr (Bale), il macellatore degli dei. Un film che affronta temi universali come l’amicizia, l’amore che supera i confini della vita, il rapporto padre – figlia, persino l’omosessualità e il razzismo (come in ogni buon film Marvel). Il nuovo Thor non convincerà fino in fondo gli amanti del fumetto classico, anche se chi scrive ha letto i primi duecento numeri della saga Marvel e non può negare di aver visto un buon film. Vero che a tratti Chris Hemsworth pare una parodia del dio del tuono dei fumetti, certo non gli conoscevamo tanta sagacia comica, né il gusto per la battuta e per le situazioni irriverenti, tipica di personaggi come La Cosa o Spider Man. Il ragazzino che ignora tutto del Thor Marvel, invece, resterà estasiato dalle fantasmagoriche scenografie, dalle battaglie computerizzate, dagli effetti digitali e da una sceneggiatura che si lascia seguire con piacere. Gorr è il personaggio migliore, in puro stile Marvel è un antagonista involontario, per conseguenza di torti subiti, per i mali inflitti dal crudele destino. La nascita del cattivo occupa tutto il prologo, con la morte della figlia e il desiderio di vendetta (dopo aver recuperato la spada magica), contro tutti gli dei che illudono gli uomini con fantasie di vita ultraterrena. Nel film abbiamo anche una divertente puntata a Onnipotence City che vede la lotta tra Thor e Zeus (Crowe) – che non vuole aiutare i nostri eroi contro Gorr – , il furto della saetta divina e la distruzione del corpo di Korg (interpretato dal regista), che in seguito verrà ricostruito. Una parte interessante spetta a Valchiria (Thompson), divinità in odore di omosessualità e regina di Asgard. Natalie Portman è la bella Jane Foster che diventa supereroina dopo aver recuperato il martello di Thor, ritrova il suo amore poco prima di morire per poi finire nel Valhalla. Un film spettacolare divertente, due ore che passano velocemente e (finalmente!) una sceneggiatura non troppo complessa che va bene per grandi e piccini. Non vi fidate dei giudizi negativi, il nuovo Thor di Waititi vi farà emozionare. E non uscite di sala prima della fine dei titoli di coda, altrimenti vi perdete due flash finali che anticipano le prossime avventure …
Regia: Taika Waititi. Soggetto: Stan Lee, Jack Kirby (fumetto). Sceneggiatura: Taika Waititi, Jennifer Kaytin Robinson. Fotografia: Barry Idoine. Montaggio: Matthew Schmidt, Peter S. Elliot, Tim Roche, Jennifer Vecchiarello. Effetti Speciali: Andy Park, Jake Morrison. Musiche: Michael Giacchino, Nami Melumad. Scenografia: Nigel Phelps, Ra Vincent. Costumi: Mayes C. Rubeo. Trucco: Rebecca Allen, Kate Anderson, Gabriele Gregorini. Produttore: Kevin Feige, Brad Winderbaum. Casa di Produzione: Marvel Studios. Distribuzione (Italia): Walt Disney Studios. Lingua Originale: Inglese. Paese di Produzione: Usa, 2022. Durata: 119’. Genere: Fantastico. Interpreti: Chris Hemsworth (Thor), Christian Bale (Gorr), Tessa Thompson (Valchiria), Jaime Alexander (Sif), Taika Waititi (Korg), Russel Crowe (Zeus), Natalie Portman (Jane Foster / Lady Thor)