“Vizi di famiglia”, una commedia americana inutile

Articolo di Gordiano Lupi

Non amo le commedie americane, soprattutto le stupide commedie americane dove si vive in un mondo dorato di famiglie ricche e il solo problema della vita è sapere con chi ci dobbiamo sposare e se abbiamo davvero incontrato l’uomo o la donna della nostra vita. Vizi di famiglia – Rumor Has It… è il titolo originale – me l’ero perso vent’anni fa e l’ho recuperato (ne avrei fatto a meno) sul digitale terrestre, in un canale Mediaset dedicato al cinema romantico. Rende bene anche il titolo italiano – pure se rimanda a una vecchia e divertente commedia sexy di Mariano Laurenti (Il vizio di famiglia, 1975) – perché definisce il tema di una figlia che perde la testa per lo stesso uomo con cui già erano cadute sia la madre sia la nonna, prima di sposare l’uomo di cui è innamorata. Il film, basato su questo semplice assunto, vede la giornalista (di necrologi) Sarah Huttinger (Aniston) fermante decisa a capire se Beau Borroughs (Costner) sia davvero il suo padre naturale. Una volta accertato che le cose stanno diversamente, la ragazza prende una sbandata per il bel cinquantenne, ci finisce a letto, ma subito dopo si ravvede e comprende che deve sposare Jeff (Ruffalo), il vero amore della sua vita. A definire e ravvivare una trama banale abbiamo le incursioni della vispa nonnetta Katharine (MacLaine) e l’idea di citare il mitico film Il laureato – interpretato da Dustin Hoffman – e il relativo libro, scritto (pare) per raccontare quella storia vissuta dalla famiglia. Apprezziamo la canzone Mirs. Robinson di Simon & Garfunkel, ma tutta la colonna sonora composta da Marc Shaiman è un inno al più bieco sentimentalismo. Tutto il resto è nella norma di una commedia sofisticata americana: recitazione sopra le righe (tutti gridano e sono felicissimi o scontentissimi), fotografia luminosa e paesaggi da favola (Peter Deming), montaggio compassato (Robert Leighton), dialoghi irritanti, sceneggiatura (Ted Griffin) prevedibile, scenografie (Thomas Sanders) stupende degli esterni (tra Pasadena e San Francisco). La regia di Rob Reiner è piatta e ininfluente, come regola per una commedia sentimentale, dove gli attori fanno il comodo loro, incuranti di ogni indicazione. Kevin Costner (doppiato da Michele Gammino) come cinquantenne bello e affascinante – per un po’ di tempo è stato il suo ruolo – dà il meglio di sé, ma non può modificare la banalità della storia, così come la bravura di Jennifer Aniston – definita a suo tempo dalla stampa specializzata la donna più bella del mondo – e la simpatia di Shirley MacLaine, doppiata da Rita Savagnone, non conferiscono valore aggiunto al povero contesto. Vizi di famiglia non è stato neppure un successo al botteghino e resta un film inutile. Perdetevelo!

Regia: Rob Reiner. Soggetto e Sceneggiatura: Ted Griffin. Fotografia: Peter Deming. Montaggio: Robert Leighton. Musiche: Marc Shaiman. Scenografia: Thomas Sanders. Produttori: Len Amato, Bruce Berman, Frank Capra III, George Clooney, Ben Cosgrove, Jennifer Fox, Robert Kirby, Michael Rachmil, Steven Sodebergh, Paula Weinstein. Genere: Commedia Sentimentale. Durata: 96’. Paese di Produzione: USA, 2005. Titolo Originale: Rumor Has It. Interpreti: Jennifer Aniston (Sarah Huttinger), Kevin Costner (Beau Burroughs), Shirley MacLaine (Katharine Richelieu), Mark Ruffalo (Jeff Daly), Richard Jenkins (Earl Huttinger), Mena Suvari (Annie Huttinger), Kathy Bates (zia Mitzy), Christopher McDonald (Roger McManus), Steve Sandvoss (Scott), Mike Vogel (Blake Burroughs), Lisa Vachon (Katharine da giovane), Trevor Stock (Beau da giovane), Erinn Hayes (coordinatore del matrimonio).

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