Cosimo Abbatepaolo, il Surrealista nascosto (Prima Puntata)

Articolo di Bartolomeo Di Giovanni

Il Sogno è ancora il linguaggio misterioso che comunica attraverso simboli, definirlo, nella sua totalità, non è ancora possibile, per tal cagione ancora resta una realtà arcana che confina, quasi, con l’ universo divino. Da secoli si parla di sogni, si cerca di interpretarli, e anche nelle sacre scritture se ne coglie la probabile provenienza divina, si pensi al libro del Deuteronomio(18,18.) , o Giuseppe (37, 50). Secondo Jung, sono le immagini del sogno che vanno a visitare l’uomo durante le ore notturne, infatti nel sogno persistono elementi della psiche individuale e della psiche collettiva, cioè un incontro di elementi personali e culturali, pertanto, sempre Jung, definì il sogno una sorta di teatro.

Da più di un secolo la pittura e la poesia si sono espresse con una sintassi che ha messo in rapporto gli elementi della composizione e delle loro funzioni, quindi il tentativo di esprime una unità superiore rispetto alla immagine immediata, ovvero attraverso il segno (morfologia) si va ad enucleare il significato che non è in prospettiva, “ma s’asconde oltre un sottile velo”. L’uomo, quale portatore di capacità interpretative, dovrebbe porsi come circonferenza che osserva il nucleo dell’opera.

Il Surrealismo, nato negli anni venti , attraverso la nomenclatura ha cercato, riuscendoci, a dare ordine alle espressioni simboliche, dando vita ad un arte che, se pur apparentemente statica, esprime il significato del segno all’interno della realtà cromatica. Colore e Simbolo si mescolano, e estraggono dall’inconscio quei “programmi” insiti nella mente. I temi principali del Surrealismo sono l’amore, intorno a cui ruota il fenomeno esistenza, il sogno e la follia sono tramiti per rompere la gabbia della razionalità fino a raggiungere alla liberazione dalle convenzioni dettate dalla società. Breton, considerato padre del surrealismo, evidenzia il sogno come rappresentazione di una parte essenziale dell’esistenza umana, importante quanto la veglia, è proprio nella dimensione onirica che l’uomo soddisfa tutto ciò che gli accade. E’ il sogno a liberare le forze potenti dell’inconscio oltrepassando la razionalità convenzionale. Il sogno è lo stato di veggenza, dove l’immaginazione si esprimere pienamente, costante che interpella il poeta, il pittore, l’artista in generale. Il Surrealismo è volto alla ricerca di un punto di sella tra sogno e realtà, alla costruzione di una realtà superiore, assoluta, libera. A tal proposito ecco cosa dice Breton: «SURREALISMO, sostantivo maschile. Puro automatismo psichico attraverso cui si intende esprimere verbalmente, con la scrittura o qualsiasi altro metodo, il vero funzionamento della mente. È il dettato del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di là di ogni preoccupazione estetica e morale».

Dopo questa brevissima introduzione al Surrealismo, bisogna chiedersi se è davvero pensabile la fine del Surrealismo? Non è finito nulla, anzi, è sempre un lento procedere verso l’abbattimento delle sub-strutture che hanno anestetizzato l’essenza della libertà.

Cosimo Abbatepaolo, artista eclettico che si riserva di creare in un misterioso nascondiglio, e nel chiarore della notte riesce ad estrapolare la morfologia che esprime quel SEGNO : filo conduttore tra il mondo onirico e l’esperienza sensoriale. Cosa vogliono dirci le sue opere?

Sono espressioni che attraverso l’impatto sollecitano il flusso emozionale della coscienza, colori che divengono sintassi logica del linguaggio cromatico, è quindi l’insieme che definisce l’opera, la forma espositiva generale trova la dimensione nella rete della linguistica dell’inconscio. I sensi percepiscono e si associano alle parti ancestrali della mente.

Surrealismo che denuncia la dissacrazione della natura, della sana follia, dono disconosciuto da uno schermo artificiale diventato imperativo, lo vediamo nella maternità deconsacrata dal neonato, segno dell’omicidio delle leggi universali che si basano sull’amore. Il Surrealismo non vuole morire degenerato, sfregiato, inoculato da presunte tecniche invasive, senza struttura propedeutica. Cosimo, ha donato un alto contributo sociale e culturale riconosciuto dal Wilde VIP, European Award 2017, decima edizione, per aver realizzato una locandina dai toni forti.

OPE osservatorio parlamentare europeo – DREAMS ENTERTAINMENT,

infatti egli persiste con estremo coraggio, il manifesto del Wilde Vip, è controverso, non ha timore di esprimere le possibilità che la società ha depotenziato. La sua compulsiva ricerca permette al suo animo di portare nell’Ade, luogo d’attesa, quel groviglio che diventa luce su tela.

Surrealista che permette il fluire della speranza di scorrere e sfociare nell’oceano per fondersi nella Onnicomprensiva Estetica della bellezza, che oltrepassa l’estetismo pruriginoso di una epoca massacrata e auto-schiavizzata dalla materia. Secondo la sua analisi, la società si è inflitta il castigo del riempimento, cioè ingozzarsi di materiale materico lontano dalla trascendenza. I social, dice lui, esprimono tutta l’antitesi dell’uomo, un annoverare continuamente la felicità che non esiste. Ecco perché è schivo dalle aggregazioni che non vogliono riconoscere i punti deboli da dove poter estrapolare la forza, quella Volontà di Potenza che è l’umano. Come prima detto, la sua è l’arte della speranza perché c’è coscienza di tutto ciò che deve essere abolito, e ciò che deve essere costruito.

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