Ferragosto: dal riposo di Augusto alla Madonna passando per Camilleri

Articolo di Pietro Salvatore Reina

Il «primo» nome dell’attuale mese di «Agosto» – l’ottavo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano (introdotto da papa Gregorio XIII nel 1582) – era denominato “sextilis” (il sesto mese dell’anno del calendario dell’antico Roma, che cominciava, appunto, da Marzo).

Il primo calendario documentato utilizzato nell’antica Urbs fu quello del «fondatore» Romolo. Era lunisolare e diviso in dieci mesi. Il suo inizio era fissato nel mese di Marzo e la fine nel msese di Dicembre.

Fu il secondo dei «sette» re di Roma, Numa Pompilio, ad aggiungere il mese di gennaio e febbraio. Alla fine della Repubblica romana Giulio Cesare, quando divenne pontefice massimo, nell’anno 63 a.C., incarica un sacerdote egizio di nome Sosigene a rimettere in ordine il calendario. In questa circostanza viene introdotto l’anno bisestile.

Nell’anno 8 a.C., in onore del primo imperatore romano Augusto, il mese denominato “sextilis” fu rinominato augustus.

Il Ferragosto deriva dall’espressione latina feriae Augusti (riposo di Augusto). Era un periodo di riposo e di festeggiamenti, istituito dallo stesso imperatore stesso, nell’anno 18 a. C.

La solennità dell’Assunzione della Vergine Maria si “innesta” sulla festa pagana del “riposo di Augusto”. Il dogma dell’Assunzione della Beata Vergine Maria fu proclamato da papa Pio XII, il 1° novembre dell’Anno Santo del 1950. La storia del dogma dell’Assunta è molto complessa. Fin dai primi secoli, infatti, la comunità cristiana ha prestato crescente attenzione alla Madre del Signore. La “fede” nell’elevazione al cielo di Maria in anima e corpo al termine della vita terrena è stata da sempre accolta e accettata e celebrata in Oriente con la dormitio in Occidente con l’assumptio.

Nella Storia dell’Arte c’è – fra i tanti – un dipinto a olio di Tiziano, conservato nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia che decora l’altare centrale che raffigura in modo innovativo e straordinario il soggetto dell’Assunzione della Vergine Maria. Un capolavoro, databile all’incirca negli anni 1516-1518.

Nella produzione letteraria italiana il Ferragosto è un tema caro agli scrittori Alberto Moravia, Raffaele Crovi, Andrea Camilleri et alii. Nei Racconti romani (1954) – che sono più di centotrenta – di Moravia spicca un racconto dal titolo «Scherzi di Ferragosto». Raffaele Crovi nel 1984 pubblica per Frassinelli il romanzo Ladro di Ferragosto. Un romanzo fantasioso e geometrico, enigmatico e meravigliosamente visivo, nel quale si intrecciano appetiti carnali e giochi di parole, tentazioni della mente e scompigli del cuore. Un piccolo romanzo che conquista. Infine il nostro Camilleri, nel 2013, nella collezione di racconti «Ferragosto in giallo», racconta di un giallo, appunto, del commissario Montalbano, che è in compagnia di Livia a Vigàta. Un giallo ambientato in un caldo Ferragosto.

I libri accompagnano sempre la vita. E tutti i suoi giorni. Anche a Ferragosto. Buon Ferragosto a tutti le lettrici e i lettori del sito web Il salto della quaglia.

Foto: somewhere.it

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