La collana Poesia Serie Rossa della pisana Ets, diretta da Alessandro Agostinelli, si arricchisce di un libro prezioso come Chiaroscuro di Manuela Mori, scrittrice colta e raffinata, laureata in lettere con Walter Siti, che vive tra Milano e Marina di Cecina. Non è certo un’esordiente la Mori, che ha già pubblicato La matrice della terra e Siamo corpi da abbracciare, mentre alcuni inediti sono stati selezionati da Maurizio Cucchi per le pagine di poesia del quotidiano La Repubblica. In questo nuovo lavoro si apprezza una grande ricerca lessicale e uno sforzo poetico di rendere musicale il verso con la magia delle parole, dando il via a una catena di emozioni seguendo la citazione di Kavafis inserita in apertura. Infatti, se è vero che i migliori versi sono scritti nel nostro cuore, dobbiamo fare lo sforzo di farli venire alla luce, non basta limitarsi ad amarli. Sessanta pagine di poesia suddivise in quattro sezioni per raccontare la vita, l’esistenza quotidiana, il ricordo, le persone care che non ci sono più, i sogni incompiuti, il cambiamento dei tempi: Fuori, Dentro, Oltre, L’Arte. Versi potenti intrisi di pessimismo cosmico come In queste città non camminano uomini / ma bende, che avvolgono il vuoto, che vanno di pari passo con una voglia di tornare bambini, al mondo elementare, quando il bianco era bianco, il nero era nero e la divisione tra bene e male era netta e decisa. Il paesaggio marino accompagna i versi, siamo a Marina di Cecina quando scoppia il conflitto russo-ucraino, mentre Le spiagge bianche / che da Rosignano s’allungano / alla Marina, paiono dune di luna. Al tempo stesso la poetessa osserva (in televisione) città lontane che come fuochi pagani bruciano all’orizzonte, per questo sente la necessità di citare Caproni e ammonisce: la bestia che cercate voi, / voi ci siete dentro. Molto intense le parti della raccolta dedicate alla natura che circonda il poeta, una natura che spesso rattrista e a volte rasserena come quando Lungo la strada di Marina antica / l’estate se ne va senza rumore. La primavera irrompe nell’animo di chi scrive quando giunge Aprile, nome limpido e brumale, / lino disteso al sole ad asciugare. / Cresce l’ulivo nell’azzurro / nelle pinete svetta l’asparago! Tra le cose emozionanti del volumetto liriche dedicate al ricordo delle persone care scomparse: Dite ai miei morti che non sono sola. / Mi fanno compagnia i loro oggetti. Termino l’analisi del libro con la citazione per intero della penultima (bellissima) poesia della raccolta.
Soglia
Temi, lo so, il mio viaggiare
lungo binari di parole nude
di te, di noi, di vita insieme.
E pure amore,
il poco che m’è dato scrivere,
fra il picco e l’ombra della luce,
vale tutta la tua solitudine,
se mi trattiene a te e al corpo breve,
al mondo, al nome,
fra labbra e Soglia se lo dici.
Manuela Mori è una voce poetica importante nel complesso quadro della letteratura italiana contemporanea.