Don Chisciotte al Piccolo Teatro con le marionette di Carlo Colla & figli

Articolo di Luigi Pistillo

Il celeberrimo personaggio di Miguel Cervantes non avrebbe bisogno di niuna presentazione. Succintamente: Don Chisciotte, piccolo nobile spagnolo, si trasferisce idealmente nei romanzi cavallereschi dando vita a bizzarre avventure che esprimono un umorismo, secondo Pirandello, che scivola ineluttabilmente in una dimensione dolorosamente amara. Nell’epoca coeva fare il Don Chisciotte è un’espressione che riprende in modo metaforico il personaggio di Cervantes. Colui che con veemenza, animato da nobili propositi, combatte per delle cause inutili. Non c’è un vero nemico (i mulini sono vissuti come giganti immaginari) e se pure ci fosse, sarebbe velleitario sgominarlo. Ora al Piccolo di Milano (Teatro Grassi), la Compagnia Colla (anch’essa celeberrima), con le sue marionette si cimenta con il capolavoro di Cervantes, ricavando una libera riduzione da esso e da un copione manoscritto del 1879 presente negli archivi della Compagnia.

La rappresentazione offre un florilegio delle situazioni simbolicamente significative del romanzo, una molteplicità di temi contrassegnati da realtà, simulazione e soprattutto dalla follìa. Il tenero Don Chisciotte, inserito nel magico mondo marionettistico, risulta più vicino alla fiaba che non alla temperie delle gesta cavalleresche, Accompagnato dal simpatico scudiero Sancio Panza, insegue la bella Dulcinea, un personaggio, come sappiamo, inesistente. Abbiamo apprezzato la maestria dei marionettisti che riescono ad incantare il pubblico, giustamente non limitato a quello della fanciullezza. Un plauso, pertanto, a loro: Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette . E naturalmente una nota di merito pure alle voci recitanti di Marco Balbi, Maria Grazia Citterio, Lorella De Luca, Carlo Decio, Lisa Mazzotti, Riccardo Peroni, Gianni Quillico, Franco Sangermano, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette.

Encomiabile la regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin. Musiche tratte dall’omonimo balletto di Aloisius Ludwig Minkus . Brani al pianoforte appositamente elaborati ed interpretati da Danilo Lorenzini.

Lodevoli le sculture, scenografie e luci di Franco Citterio come pure i costumi di Maria Grazia Citterio e Cecilia Di Marco. Si replica fino al 29 Giugno.

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