La Scuola: il seme di Pace del giardino del pianeta

Articolo di Bartolomeo Di Giovanni

L’anno scolastico inizia sempre con la dovuta prolusione del Dirigente che esorta tutto il corpo docenti alla cooperazione attraverso le iniziative che propone la scuola. In questi ultimi due anni, considerando che il mondo versa in una situazione di guerra mondiale frammentata, è doveroso porgere lo sguardo a quelle priorità che devono anteporsi alle discipline scolastiche, non perché queste vengano spodestate dal loro ruolo principale, non perché non siano informative e performative, ma è quanto mai necessario educare alla pace. Iniziando proprio dalle microsocietà che formano gli uomini e le donne del domani. Tutti siamo chiamati a rispondere alle istanze che la vita pone come imperativi categorici quale risposta pratica ai prolegomeni di natura etica e sociologica.

La Dirigente del Primo Circolo Didattico di San Giuseppe Vesuviano (NA) ha accolto i docenti con un discorso ove la Pace è il fondamentale principio della vita e della vita nella scuola, la lettera è rivolta a chi detiene la facoltà di impartire le nozioni del sapere ai discenti, sicuramente la pace si semina non ideologicamente ma praticamente. Il testo di una canzone che tutti abbiamo cantato dice:

PACE A TE, FRATELLO MIO

Pace a te fratello mio,
pace a te sorella mia,
pace a tutti gli uomini di buona volontà.

Pace nella scuola e nella fabbrica,
nella politica e nello sport.
Pace in famiglia, pace in automobile,
pace nella Chiesa.

Ovunque dovrebbe esserci pace, in ogni ambito e soprattutto tra coloro che, in preda alle frustrazioni personali, proiettano i propri dissidi nel luogo del lavoro, ogni mattina, soprattutto gli insegnanti, prima di entrare a scuola dovrebbero recitare a sé stessi una frase interrogativa che deve trasmutarsi in affermazione:

“Cosa riuscirò a fare oggi per seminare pace ed essere d’esempio agli allievi? “

Dovremmo pensare a chi ha perso tutto e ancora spera, e non bisogna andare sempre lontano, farsi Pace per la Pace è il comandamento praticabile con coloro che sono al nostro fianco, l’umanità ha bisogno di spogliarsi delle zone comfort e scendere per le strade della vita. Se il sogno è immaginazione e immaginare significa trasformare, allora possiamo farcela. Di seguito il discorso della Fornaro che non si smentisce mai, una donna che ha le idee chiare sul come, sul quanto e sul perché, è possibile praticare i sentimenti di amore universale.

LETTERA DI INIZIO ANNO SCOLASTICO 2025-2026

Pace che dà Vita, Cura che trasforma

Care bambine, cari bambini, gentili famiglie, docenti e personale scolastico,

l’inizio di un nuovo anno scolastico è sempre un momento di attesa e di possibilità. Una soglia che attraversiamo insieme, portando con noi speranze, domande, energie, ma anche un mondo complesso che ci interpella profondamente.

In questo tempo storico, più che mai, non possiamo chiudere gli occhi su ciò che accade oltre le mura della scuola.

Il nostro pensiero va ai bambini di Gaza.

Oltre 20.000 vite spezzate. Sogni e speranze cancellate.

Un’intera generazione svanita sotto gli occhi del mondo, che troppo spesso resta in silenzio.

Tutto ciò si potrebbe rappresentare con una linea lunga più di 5 chilometri, distesa su una spiaggia. Una linea fatta di corpi. Piccoli, fragili, invisibili.

Persi nel silenzio. Guardati in diretta, mentre se ne andavano.

E noi, spettatori. Per quanto moderni, connessi, tecnologici ci crediamo, viviamo in un mondo in cui tutto questo è ancora possibile.

Accettabile.

Inosservato.

E allora ci chiediamo: cosa può fare la scuola?

Può educare alla consapevolezza.

Può insegnare la Pace, quella vera: non solo assenza di guerra, ma presenza attiva di Cura, Solidarietà, Giustizia, Ascolto.

Può formare coscienze, nutrire Empatia, coltivare il coraggio di vedere e di agire.

Proprio da questa consapevolezza nasce il progetto educativo che ci accompagnerà per tutto l’anno scolastico 2025-2026:

Pace che dà Vita, Cura che trasforma. Due parole-chiave, Pace e Cura, che non vogliamo lasciare nei libri o negli slogan, ma che proveremo a rendere vive, quotidiane, trasformative. Pace che dà Vita, perché ogni gesto pacifico, ogni parola gentile, ogni scelta consapevole è un seme che genera futuro.

Cura che trasforma, perché prendersi Cura — delle persone, dell’ambiente, delle relazioni, delle parole — è il primo passo per cambiare il mondo, a partire da ciò che ci sta vicino.

Sarà un percorso che ci vedrà coinvolti tutti: studenti, docenti, famiglie, personale scolastico.

Attraverso progetti didattici, laboratori, incontri, letture, momenti di riflessione, scelte concrete.

Un cammino in cui anche la Solidarietà diventerà una pratica viva, per aprirci alle necessità degli altri, per costruire una scuola capace di guardare anche oltre sé stessa.

Sarà un cammino di umanità. Di responsabilità. Di speranza.

Auguro a ciascuno di voi che questo nuovo anno sia un tempo fecondo di scoperte, di relazioni autentiche, di crescita interiore.

Che la nostra scuola sia, ogni giorno, un luogo di Pace vera, di Cura profonda e di Solidarietà concreta.

Per noi. Per gli altri. Per chi non ha voce.

Con fiducia e gratitudine, vi auguro un buon inizio.

Il Dirigente Scolastico

Dott.ssa Maria Rosaria Fornaro.

https://www.wikipace.it/wiki/Bartolomeo_Di_Giovanni

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