“Grazie ragazzi”, un mix geniale di cinema e teatro, con un finale spiazzante

Articolo di Gordiano Lupi

Fa un gran piacere vedere del buon cinema italiano, anche se dobbiamo constatare che Grazie ragazzi è il remake di Un triomphe di Emmanuel Courcol (2020), tratto dal documentario Les Prisonniers de Beckett di Michka Saäl (2005), che vede la ricostruzione del lavoro svolto dall’attore svedese Jan Jӧnson in carcere. Non si tratta di un’idea originale di Riccardo Milani e Michele Astori, che hanno scritto soggetto e sceneggiatura, ma anche andare a cercare una storia interessante da raccontare, di questi tempi, è già un buon risultato, visti i prodotti imbarazzanti realizzati da registi che vanno per la maggiore. Antonio Albanese dimostra di essere un attore versatile, capace di passare dalla macchietta comica di Cetto La Qualunque (in ogni caso riuscita) al personaggio di un attore fallito (doppiatore porno) che trova il suo riscatto nel reinserimento dei carcerati grazie al teatro. Il gruppo di reclusi nel penitenziario di Velletri che partecipa ai corsi, voluti dalla direttrice (Bergamasco) e da un attore fanfarone (Bentivoglio), vecchio amico e collega di Antonio, mette in scena prima alcune fiabe, quindi una vera opera di teatro, niente meno che Aspettando Godot di Samuel Beckett. Non solo, i carcerati ottengono un successo insperato e la loro rappresentazione spontanea è richiesta in tutta Italia.

Milani porta a compimento l’operazione di rendere comprensibile al pubblico del cinema popolare una cosa complessa come il teatro dell’assurdo, metafora dell’assurdità della vita, e a far capire il senso dell’attesa spasmodica di qualcosa che non arriva mai tramite la comparazione con l’esistenza di un carcerato che passa le giornate in perenne attesa. Riccardo Milani è un allievo di Nanni Moretti, anche se con il tempo si è perso a rincorrere gatti in tangenziale, presidenti surreali, diatribe matrimoniali, in questo film compiuto e delicato si ritrova e mostra tutta la sua ispirazione poetica. Milani non è solo il marito di Paola Cortellesi, anzi, le cose migliori riesce a farle proprio quando si dedica a generi distanti anni luce dalle produzioni in cui recita la (pur brava) consorte. Grazie ragazzi è un mix geniale di cinema e teatro, con un finale spiazzante e vero, per niente consolatorio, con un grande monologo conclusivo di Albanese che mostra grandi doti di attore drammatico. Cinema dal solido impianto teatrale con alcuni spaccati delle carceri di Velletri e buone panoramiche di Pisa, Roma, Siena, Perugia e Amelia. Attori tutti molto bravi, forse un gradino sotto gli altri Sonia Bergamasco che fornisce una recitazione televisiva troppo impostata e formale. Film distribuito in sala non benissimo, visto su Sky e su Prime Video, non perde molto con il media televisivo perché girato soprattutto in interni con diversi spezzoni sui palcoscenici teatrali per mettere in scena Aspettando Godot. Da vedere!

Regia: Riccardo Milani. Soggetto: Michele Astori, Riccardo Milani (tratto da Un triomphe di Emmanuel Courcol). Sceneggiatura: Michele Astori, Riccardo Milani. Fotografia: Saverio Guarna. Montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda. Musiche: Davide Canori. Produttori: Carlo Degli Esposti, Lorenzo Gangarossa, Mario Gianani, Nicola Serra. Case di Produzione: Palomar, Wildside. Distribuzione: Vision Distribution. Paese di Produzione: Italia, 2022. Durata: 117’. Genere: Commedia, Drammatico. Interpreti: Antonio Albanese (Antonio), Sonia Bergamasco (Laura), Giacomo Ferrara (Aziz), Vinicio Marchioni (Diego), Fabrizio Bentivoglio (Michele), Nicola Rignanese (Ettore), Andrea Lattanzi (Damiano9, Giorgio Montanini (Mignolo).

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