“Speak No Evil”, una famiglia danese attirata in una trappola infernale da una coppia olandese

Articolo di Gordiano Lupi

Una produzione horror targata Danimarca e Paesi Bassi, un film scritto e diretto da un attore danese alla prima esperienza importante dietro la macchina da presa – Christian Tafdrup -, misconosciuto alle nostre latitudini. In Italia Speak No Evil viene venduto come thriller, ma è un horror claustrofobico, cinema del terrore più che dell’orrore perché tutto è possibile, non c’è niente di soprannaturale, ma il clima angosciante che pervade la pellicola e il finale cupo, nerissimo, senza redenzione, lo rende ascrivibile a quel tipo di cinematografia. Non c’è alcun dubbio che il film riesce nello scopo prefissato di essere disturbante, di produrre angoscia nello spettatore, quel che non è capace di fare, invece, è realizzare il progetto del regista, che avrebbe voluto mixare dramma, thriller e problematiche sociali. Tutto resta sempre molto in superficie, la sceneggiatura è piena zeppa di buchi, molte soluzioni sono poco condivisibili, altre proprio telefonate, la cosa migliore è il finale, ma nel mezzo ci sono molte incongruenze. La storia vede una famiglia danese attirata in una trappola infernale da una coppia olandese, dopo che si erano conosciuti (non certo per caso) durante un soggiorno italiano, nella zona di Volterra, tra le colline pisane. Non racconto altro per non guastare la sorpresa allo spettatore che volesse apprezzare le cose buone di un film (atmosfera, suspense, terrore viscerale) che in Italia ha circolato poco e adesso è reperibile su Rai Play. Noi lo abbiamo visto su Rai 4, il canale digitale Rai dedicato a horror, fantastico e thriller. Colonna sonora fastidiosa, quasi inutile; fotografia italiana sin troppo luminosa (ma per un danese l’Italia è il paese del sole) mentre la parte horror ambientata nei boschi olandesi è fin troppo cupa; montaggio abbastanza compassato nella prima parte per diventare sincopato nello stupendo finale. Speak No Evil piacerà agli amanti dell’orrore possibile, a chi segue le storie dei serial killer più efferati, soprattutto a chi non sta troppo a guardare ai dialoghi scritti (o tradotti) abbastanza male, a una sceneggiatura debole e a una recitazione approssimativa. Costato tre milioni di euro, girato tra Olanda, Italia e Danimarca, ne ha incassati due di meno. Non stiamo parlando di un successo. Ha destato interesse nei festival di genere: Gothenburg (2021) e Sundance (2022). Visto quel che passa il convento in tema di cinema dell’orrore, apprezziamo almeno il tentativo di realizzare un prodotto originale e insolito. Da vedere, prendendo il buono che offre.

Regia: Christian Tafdrup. Soggetto e Sceneggiatura: Christian Tafdrup, Mads Tafdrup. Fotografia: Erik Molberg Hansen. Montaggio: Nicolaj Monberg. Musiche: Sune “Køter” Kølster. Produttori: Jacob Jarek, Simone Banchini, Johnny Anderson, Simone Lund-Jensen. Produttore Esecutivo: Dotte Milsted. Case di Produzione: Profile Pictures, Oak Motion Pictures. Distribuzione (Italia): Midnight Factory, Prime Video. Titolo Originale: Goesterne. Lingua: Inglese, Danese, Olandese. Paesi di Produzione: Danimarca, Paesi Bassi. Anno: 2022. Genere: Horror. Interpreti: Morten Burian (Bjørn), Sidsel Siem Koch (Louise), Fedja van Huêt (Patrick), Karina Smulders (Karin), Liva Forsberg (Agnes), Marius Damslev (Abel), Hichem Yacoubi (Muhajid).

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