“Brimstone”, un film costruito molto bene

Articolo di Gordiano Lupi

Il western horror è un genere non molto praticato dai registi, ma quando la storia è ben sceneggiata e i personaggi sono caratterizzati a dovere di solito coglie nel segno. Brimstone me l’ero perso su grande schermo, l’ho recuperato sul canale digitale Cielo, non godendo a dovere degli ampi spazi – tra neve e deserto – dove il regista olandese Koolhoven ambienta l’azione. In ogni caso mi sono lasciato affascinare da una storia macabra e amorale, montata in modo non consequenziale, ma del tutto comprensibile, divisa in quattro capitoli (Rivelazione, Esodo, Genesi e Punizione), partendo di un sinistro predicatore nel villaggio dove vive Liz, una levatrice muta sposata con un vedovo che ha figlio e dal quale ha avuto una bambina. Tutto il mistero si scopre tornando indietro nella storia, il predicatore è il padre di Liz che nutre per la figlia un amore incestuoso, è stato lui a toglierle la verginità e a provocare il suicidio della madre. Il regista (anche sceneggiatore) ci mostra la crescita di Liz in un bordello, dopo la sua fuga e il turpe inseguimento paterno, alla ricerca della preda designata, la donna bambina che Dio avrebbe scelto per lui. Mi fermo con la trama perché i nodi si sciolgono nel capitolo Punizione, con un doppio finale e la scoperta che a raccontare i fatti è la figlia di Liz, intensa voce narrante. Un film costruito molto bene, accompagnato da una colonna sonora gelida e sinfonica composta da Tom Holkenborg, con molti brani impostati sulla turpe figura del reverendo. La fotografia di Rogiers Stoffers è luminosa nelle parti di viaggio attraverso il selvaggio west, ma diventa cupa nei momenti più truculenti. Il montaggio di Job ter Burg in 148’ di pellicola è molto riuscito, come è condivisibile a livello di tensione narrativa la scelta di partire a metà della storia per ripercorrere a ritroso gli eventi del passato. Molto azzeccati i volti degli attori, da un sinistro Guy Pearce nei panni del reverendo incestuoso e violento, a una Dakota Fanning che ricopre in modo autorevole un complesso ruolo da protagonista, ma sono buoni anche i comprimari, cito per tutti Emilia Jones (Joanna) e Paul Anderson (Frank). L’espressione inglese “Brimstone” in italiano significa alla lettera “fiamme dell’inferno”, “qualcosa che annuncia l’apocalisse”, ma anche “profumo di zolfo”, come se stesse per arrivare un diavolo. Bene ha fatto la distribuzione italiana a mantenere il titolo originale che descrive sinteticamente e alla perfezione il clima di continua angoscia nel quale si sviluppa l’azione. Presentato a Venezia, in corsa per il Leone d’Oro, si segnala soprattutto per le scene di sadismo e per gli efferati omicidi (il marito di Liz sbudellato e legato con le sue stesse interiora). Resta un ottimo horror macabro, di ambientazione western, che a tratti ricorda la poetica di Tarantino. Consigliato solo agli amanti del genere, preparati a vedere particolari molto truci.

Regia: Martin Koolhoven. Soggetto e Sceneggiatura: Martin Koolhoven. Lingua: Inglese. Fotografia: Rogier Stoffers. Montaggio: Job ter Burg. Musiche: Tom Holkenborg. Scenografia: Floris Vos. Costumi: Ellen Lens. Trucco: Leendert Van Nimwegen. Produttori: Els Vandervost, Uwe Schott. Produttori Esecutivi: Nicki Hattingh, Anne Sheehan, Sheryl Crown, Tin Haslan, Hugo Grumbar, Jean-Baptiste Babin, Joel Thibout, Nik Powell. Case di Produzione: N279 Entertainment, X-Filme Creative Pool, New Sparta Films, Embankement Films, Filmvave, Prime Time, The Jokers Film, Dragon Films, Paradiso Filmed Entertainment, Avrotros, Bnp Paribaras Fortis Film Finance, Film Vast, Canal +, Cine +. Distribuzione (Italia): Eagle Pictures, Movies Inspired. Paesi di Produzione: Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Germania, Belgio, Francia. Anno: 2016. Durata: 148’. Genere: Drammatico, Thriller, Western. Interpreti: Guy Pearce (il reverendo), Dakota Fanning (Liz), Emilia Jones (Joanna), Carice van Houten (Anna), Paul Anderson (Frank), William Houston (Eli), Ivy George (Sam), Bill Tangradi (Nathan), Jack Roth (Wolf), Jack Hollington (Matthew), Carla Juri (Elizabeth Brundy), Peter Blankenstein (uomo della sparatoria), Vera Vitali (Sally), Kit Harington (Samuel), Naomi Battrick (narratrice / Sam adulta).

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