A fine febbraio 2005 le forze dell’ordine del Kansas hanno catturato il pericoloso killer Btk, dopo dieci anni di lunghe e faticose indagini. Nel 1974, Il killer aveva anche inviato una lettera alle autorità nella quale si rammaricava per la sua attività criminale e affermava che non poteva controllarla, pure se non era uno psicopatico con perversioni sessuali.
“Io non posso fermare questo mostro che avanza. Ho ucciso quattro persone e ne ucciderò altre. Questo è il mio destino” scriveva.
La lista dei delitti di Btk si apre il 15 gennaio 1974, con i quattro membri della famiglia Otero (marito, moglie e due figli) barbaramente strangolati. Il killer colpisce ancora il 4 aprile 1974, accoltellando a morte Kathryn Bright, poi si ferma per qualche anno. Nel 1977 strangola a marzo Shirley Vian e a dicembre Nancy Fox, poi si concede una lunga sosta sino al 1985, anno in cui uccide la vicina di casa Marina Hedge. Nel 1986 strangola Vicky Wegerle e infine nel 1991 rapisce e uccide Dolores David.
Sono ben dieci gli omicidi che pesano sulla coscienza di Dennis Rader, 59 anni, ispettore comunale, arrestato a febbraio 2005 con l’accusa di essere Btk, uccel di bosco per trent’anni e adesso finalmente nelle mani degli inquirenti. Come spesso accade dopo la cattura sembra impossibile che una persona come Dennis Rader possa essere l’autore di omicidi tanto efferati, visto che si tratta di un uomo pignolo, tutto casa e boy scout, addirittura “un buon padre di famiglia”, come lo hanno definito alcuni vicini di casa. I suoi peggiori difetti, secondo chi lo conosce bene, sono la pignoleria e l’arroganza, ma tutti concordano nel dire che è uomo capace di slanci di generosità verso gli anziani e le persone bisognose.
Il killer ha sempre vissuto nel Kansas, a Wichita, nel sobborgo di Park City, regolarmente sposato e padre di due figli, animatore di un gruppo di boy scout e molto religioso. Quest’uomo, all’apparenza così pacifico, nascondeva la doppia personalità di Btk, sigla coniata per lui dalla polizia che voleva significare: “lega, tortura e uccidi”. Un uomo che ha ucciso nei trent’anni di latitanza almeno dieci persone (tra queste due bambini) e chissà quante altre vittime verranno fuori nel corso dell’inchiesta e in sede processuale. Infatti è impensabile che il killer sia stato buono per anni e abbia colpito solo nei casi accertati e verificatisi tutti a Wichita, nel Kansas. Le vittime sono state scelte tutte nei posti che lui frequentava, nel caso di Marina Hedge si trattava di una vicina di casa scomparsa e poi ritrovata uccisa. C’è voluta persino l’FBI per incastrare Dennis Rader e la polizia del Kansas ha speso milioni di dollari per finanziare una caccia all’uomo che alla fine ha dato gli attesi risultati. Eppure non sarebbe stato così difficile risalire a lui, se solo si fosse indagato meglio nella piccola città di Wichita, perché i vicini di casa del mostro aggiungono molti particolari interessanti sulla personalità di Rader. Nessuno ne ha un buon ricordo. Rader era un uomo ossessionato dal rispetto delle regole, al punto che nel suo lavoro di ispettore comunale contestava le più piccole infrazioni, intimoriva con il distintivo, misurava l’altezza dell’erba dei vicini per sanzionare comportamenti scorretti, multava i candidati alle elezioni per difetti di affissione dei poster di propaganda, si atteggiava da sceriffo con i vicini di casa. I suoi comportamenti sopra le righe sono innumerevoli. Un giorno filma la casa di un vicino per documentare un’inesistente irregolarità, obbliga un altro a chiedere un permesso per il garage, litiga spesso con i colleghi di lavoro, lascia il gruppo dei boy scout perché ha pessimi rapporti con gli altri. A ben vedere sotto lo schermo dell’apparenza non era un così buon padre di famiglia, questo Dennis Rader, pure se per molti resta un tipo anonimo e sempre disponibile verso i bisognosi. Tra le funzioni del suo ufficio c’era anche quella di catturare i cani randagi ed era imbattibile nel farlo, soprattutto perché dopo doveva occuparsi di abbatterli. Pare che lo facesse con grande piacere e questo particolare non depone certo a favore della docilità dell’uomo. Maricela, una vicina di casa, dovette cambiare abitazione perché l’ispettore stava addosso alla sua famiglia per via del cane e aveva giurato di farlo fuori. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Dennis Rader uccide “per scaldare il suo cuore, per mantenersi giovane il più a lungo possibile”. Sono parole del killer, rinvenute in un vecchio album tra le carte della sua scrivania. Il modus operandi di Btk è sempre lo stesso ed è quasi da film dell’orrore. Individua la vittima, taglia i fili del telefono all’esterno della casa, si fa aprire grazie al distintivo che lo qualifica come ispettore comunale, lega la vittima (quasi sempre una donna) e infine la strangola. Tra le sue azioni nefande non c’è mai la violenza carnale, ma solo quelli che potremmo chiamare atti di libidine violenti, perché sono state ritrovate tracce di seme vicino ai cadaveri. L’impulso sessuale non manca neppure in Rader così come è un elemento ricorrente in quasi tutti i serial killer. Il volto baffuto, la divisa da ispettore, i modi gentili e l’aspetto da uomo qualunque, non lo rendono sospetto e sono un ottimo lasciapassare. Rader lavora al censimento di Wichita ed è in tale occasione che raccoglie informazioni sulle future vittime e decide chi colpire, trasformandosi nello spietato Btk. Adesso la polizia indaga sui moventi, ma noi sappiamo che non ci sono quasi mai moventi reali che spingono un serial killer a uccidere. Nel caso di Rader lo sdoppiamento di personalità è evidente e anche le turbe psicosessuali giocano la loro parte. Pare che sia stata la figlia a denunciarlo e a farlo assicurare alla giustizia e adesso l’unica cosa che conta è che il mostruoso sceriffo del Kansas non può più colpire.