Ieri ho visto in anteprima per la prima volta il nuovo film di Stefano Simone, The Trick. Rispetto ai suoi due precedenti lavori, il tono da teen movie viene accantonato per abbracciare uno stile Horror puro, senza però rinunciare a quella punta di giallo che ha sempre contraddistinto la carriera del regista sipontino.
I temi trattati sono più che rilevanti: la salute mentale viene affrontata con grande delicatezza e rispetto, senza mai scadere nell’esagerazione o nel sensazionalismo. La fotografia gioca un ruolo fondamentale, soprattutto nelle scene ambientate al cimitero, contribuendo a rendere l’esperienza visiva ancora più immersiva.
Mi ha colpito da subito il volto scavato del protagonista Giovanni Casalino, merito sia dell’ottimo lavoro del trucco sia della sua intensa prova attoriale, capace di trasmettere inquietudine e fragilità.
Anche sul piano registico si percepisce un costante miglioramento: Stefano Simone continua a mostrare il suo legame con gli stilemi della Hollywood classica, richiamando allo stesso tempo, con alcune inquadrature, i grandi maestri italiani del cinema dell’orrore, tra cui Mario Bava e Lucio Fulci.
Una menzione speciale va ai titoli di testa, presentati in maniera originale attraverso un suggestivo gioco di carte di un cartomante, che contribuisce da subito a creare atmosfera. Il film colpisce esattamente dove deve colpire. Il lavoro svolto da Stefano e da tutta la squadra, dagli sceneggiatori alla truccatrice, è eccellente e dimostra, ancora una volta, come il regista sipontino e la sua factory continuino ad alzare l’asticella a ogni nuova produzione.
Francesco Trotta