“L’uomo dei sogni”, un gran bel fantasy

Articolo di Gordiano Lupi

Ecco il genere di film che gli americani sanno fare meglio di tutti. Parlano di sport e di sogni, miscelano fantastico e sentimento, rendono credibile persino l’incredibile. Tutto comincia con un romanzo come Shoeless Joe scritto dal canadese Kinsella e da una sceneggiatura risolta opera del regista, aggiungi un attore bravo come Kevin Costner nel ruolo principale, una scenografia campestre dello Iowa (Dyersville), l’amore per il baseball e per un padre morto troppo presto. Tutto è pronto per essere servito in tavola mentre lo spettatore medio attende solo di farsi emozionare. Kevin Costner è un contadino che sente la voce del padre e l’asseconda quando gli chiede di costruire nella sua fattoria un campo da baseball, che ha il potere di attirare otto giocatori del Chicago Black Sox, veri e propri fantasmi del passato. Non solo, il potere più grande sarà quello di far riconciliare padre e figlio dopo la morte, ancora una volta insieme, giocando lo sport preferito. “Se lo costruisci, lui tornerà!”, ma solo alla fine si comprende a chi si riferiva la voce. Alla base della storia c’è uno scandalo scommesse che costrinse a smettere alcuni giocatori squalificati per lungo tempo, inoltre nel romanzo il protagonista si mette alla ricerca di Salinger, scrittore auto esiliato, mentre nella finzione cinematografica s’inventa un improbabile Terence Mann, che sarebbe stato famoso negli anni Settanta. Un motivo basilare per vedere il film è assaporare l’ultimo ruolo del grande Burt Lancaster, nei panni del dottor Archibald Graham (da vecchio) che a suo tempo aveva rinunciato al baseball ma si era dedicato alla cura dei malati. La morale di cui la pellicola si fa portatrice è che bisogna sempre inseguire i propri sogni, costi quel che costi, oltre al fatto che si dovrebbe cercare di avere un dialogo con i genitori finché siamo in tempo, perché a volte la vita gioca brutti scherzi e lascia i problemi aperti a metà del guado. L’uomo dei sogni è uno dei migliori fantasy che siano mai stati girati, candidato a diversi Premi Oscar non ne vince neppure uno, viene conservato (per il suo indubbio valore) nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. La location del film è diventata molto famosa, meta di pellegrinaggio da parte di molti turisti che vogliono vedere il campo di baseball costruito nella fattoria, al punto che al suo ingresso un cartello indica: Original Field of Dreams. Un film accattivante girato con movimenti di macchina classici e avvolgenti, dotato di una fotografia anticata e suggestivi flashback temporali, oltre a una colonna sonora suadente che cita la musica degli anni Cinquanta – Settanta. Da rivedere per commuoversi come la prima volta.

Regia e Sceneggiatura: Phil Alden Robinson. Soggetto: W. P. Kinsella (Shoeless Joe). Fotografia: John Lindley. Montaggio: Ian Crafford. Effetti Speciali: Robbie Knott, Bruce Nicholson. Musiche: James Horner. Scenografia: Dennis Gassner, Leslie McDonald, Nancy Haigh. Costumi: Linda M. Bass. Trucco: Richard Arrington. Produttori: Lawrence Gordon, Charles Gordon. Produttore Esecutivo: Brian E. Frankish. Casa di Produzione: The Gordon Company. Distribuzione (Italia): Penta Film. Titolo Originale: Field of Dreams. Paese di Produzione: USA, 1989. Durata: 107’. Genere: Fantastico, Sentimentale, Sportivo. Interpreti: Kevin Costner (Ray Kinsella), Amy Madigan (Annie Kinsella), Gaby Hoffmann (Karin Kinsella), Ray Liotta (Shoeless Joe Jackson). Timothy Busfield (Mark), James Earl Jones (Terence Mann), Burt Lancaster (dott. Archibald “Moonlight” Graham), Frank Whaley (Archibald Graham giovane), Dwier Brown (John Kinsella).

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