Rivedere “Il tempo delle mele” quarantacinque anni dopo

Articolo di Gordiano Lupi

Rivedere Il tempo delle mele quarantacinque anni dopo fa una certa impressione, fino al punto di capovolgere il metro di giudizio e trattare con benevolenza quello che avevamo giudicato zuccheroso e stucchevole. Avevamo vent’anni, come dice Paul Nizan, e come tutti i ventenni eravamo senza mezze misure, non conoscevamo i toni smorzati della critica. Claude Pinoteau resta nella storia del cinema come colui che ha scoperto e lanciato Sophie Marceau, diretta nel film principale del 1980 e nel sequel del 1982, che vede nel cast anche Pierre Cosso, nuova stella del firmamento cinematografico giovanile. Il titolo originale del film è La Boum, che nello slang parigino anni 80 significa festa tra ragazzi, il titolo internazionale è Reality (colonna sonora indimenticabile), infine l’azzeccato titolo italiano indica il periodo adolescenziale, definito appunto tempo delle mele. Il primo film fu un successo epocale in Italia e non fu costruito da nessuno, perché i distributori lo videro crescere senza sospettarlo. Erano i tempi del passaparola scolastico, liceale e universitario, sufficiente per far andare i ragazzi al cinema e Il tempo delle mele si prestava bene, era un film per adolescenti o per chi aveva da poco superato quella fase. Inutile dire, non c’è niente di irreale nella costruzione dei personaggi, perché i rapporti tra mondo maschile e femminile funzionavano proprio in quel modo negli anni Ottanta. Vediamo feste organizzate in casa per ballare lenti, discoteche dove si alternano disco e romantico, ragazzine perdutamente innamorate che prendono cotte incredibili, pronte a svanire non appena si presenta una nuova occasione. Sono gli amori adolescenziali che durano il tempo di un ballo fino al nuovo imprevedibile innamoramento; in questa trama la maliziosa Vic (Marceau) è bravissima, sorretta da una bisnonna complice come Poupette (Grey). Sophie Marceau è l’anima del film, la scelta decisiva per il successo, una bellezza genuina, acqua e sapone, selezionata dal regista tra quattromila pretendenti dopo un provino in cui si presentò per mano al padre, un’intuizione felice che fece vincere premi alla giovane attrice e indicò la strada per la futura carriera. Claude Brasseur è Franҫois, il padre che sorveglia la figlia, comprende che la sta perdendo, adesso per la ragazzina ci sono soltanto le amiche, infine si mette a litigare con il ragazzino innamorato di Vic dopo essere stato scambiato per un pedofilo. Franҫois deve gestire la sua relazione con la moglie Franҫoise (Fossey), responsabile di un tradimento viene allontanato da casa mentre la consorte vive una fugace relazione con il professore di tedesco della figlia (Girardeau). Tutto si aggiusterà, ma che fatica! La bravura del regista consiste nel gestire bene i due mondi – giovanile e adulto – con le rispettive complicate relazioni da tessere e dipanare. Ma sono ben scritti anche i caratteri dei comprimari adolescenti, da Penelope alternativa ed emancipata, Jean-Pierre innamorato del rock, Samantha (sorellina di Penelope) ballerina d’opera, per finire con l’occhialuta Sthéphane che indossa l’apparecchio e cattura i baci dei ragazzi. Il successo del film,

si deve anche al brano musicale Reality composto dal rumeno Vladimir Cosma e interpretato da Richard Sanderson; non ricordo neppure per quanti mesi fu primo nella classifica delle vendite dei 45 giri, persino l’album con la colonna sonora integrale del film ebbe un successo incredibile. Reality la cantavamo tutti, era il brano del primo bacio, la canzone più ruffiana da mettere sul piatto di una festa casalinga quando volevi far cadere l’ultima resistenza della ragazzina che ti piaceva. Il gioco delle parti finiva per ripetersi, ripensavi alla storia, vedevi Sophie Marceau – bellissima nel secondo film, aveva 16 anni e ne dimostrava 20 – fare gli occhi dolci al ragazzino, immedesimato fino in fondo nella storia vera che sembrava presa da una scena del film. In Italia abbiamo visto Il tempo delle mele un anno dopo – nel 1981 – ma il successo è stato immediato, sull’onda di quanto i giovani francesi avevano già decretato. Nel 1982 è arrivato il secondo film con la gelosia di noi maschietti nei confronti del bel Pierre Cosso che innamorava tutte le ragazzine e noi mica ce la facevamo a essere come lui. Il tempo delle mele 2 perde lo smalto originale della prima pellicola, ricalcando la precedente storia con Vic innamorata di un nuovo spasimante (Philippe) e i genitori in preda a una nuova crisi matrimoniale. In questa situazione s’inserisce la bisnonna Poupette innamorata di un coetaneo rimasto vedovo al punto di volerlo sposare, anche se alla fine non ne fa di niente. Il nucleo fondamentale della storia consiste nei litigi tra Vic e Philippe, vediamo un ritorno di fiamma per Vic (il primo amore Mathieu) e la riconciliazione inevitabile con Philippe. Cambia la colonna sonora, questa volta curata dalla band britannica dei Cook da Books, basata sul motivo cardine Your Eyes, un grande successo come Reality soprattutto per gli sguardi innamorati tra Marceau e Cosso. Per vedere Il tempo delle mele 3 – L’étudiante dobbiamo attendere il 1988 solo per restare delusi perché il terzo film della serie in realtà non ha niente a che vedere con i precedenti, a parte il regista Claude Pinoteau e la bella Sophie Marceau, che ha ormai 22 anni e per l’occasione recita accanto a Vincent Lindon. La produzione tenta di sfruttare il successo dei precedenti lavori inserendo un titolo fuorviante, ma il personaggio di Valentine (Marceau) – giovane insegnante iscritta alla Sorbona – non ha niente in comune con l’adolescente Vic e la sua storia d’amore con il giovane compositore Edouard (Lindon) è di natura diversa. La morale del film è che per stare insieme non basta l’attrazione fisica ma serve anche la comprensione reciproca, il rispetto, la stima e la completa accettazione del partner. Un po’ d’Italia tra gli sceneggiatori: Gianni Romoli scrive il film insieme a Calude Pinoteau e Danièle Thompson. Ecco, se i primi due film sono da rivedere, il terzo ve lo potete perdere.

Il tempo delle mele 1 – Regia: Claude Pinoteau. Soggetto: Danièle Thompson, Claude Pinoteau. Sceneggiatura: Danièle Thompson. Produttore: Marcel Dassault. Fotografia: Edmond Séchan. Montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte. Musiche: Vladimir Cosma. Scenografia: Jacques Bufnoir,

Bertrand de la Fontaine, Marc Balzarelli, Jacques Brizio. Costumi: Jacques Fonteray, Nicole Bize. Trucco: Jacky Reynal. Produttore Esecutivo: Alain Poiré. Casa di Produzione: Gaumont. Distribuzione (Italia): Gaumont. Titolo Originale: La Boum. Lingua Originale: Francese. Genere: Commedia. Paese di Produzione: Francia, 1980. Interpreti: Sophie Marceau (Victoire – detta Vic – Beretton), Brigitte Fossey (Françoise, madre di Vic), Claude Brasseur (François, padre di Vic), Denise Grey (Poupette Valadier, la bisnonna), Alexandre Sterling (Mathieu), Sheila O’ Connors (Pénélope Fontanet), Alexandra Gonin (Samantha Fontanet), Dominique Lavanant (Vanessa), Bernard Girardeau (Éric Lehman, il professore di tedesco), Jean-Michel Dupuis (Étienne Lanier), Alain Beigel (Raoul), Jean-Philippe Léonard (Stéphane), Christophere Beaunay (Jean-Pierre), Laurence Gigon (Caroline), Laurent N’Diaye (Arnaud), Jean-Pierre Castaldi (Brassac, il professore d’inglese), Richard Bohringer (Guibert, amico dei Beretton al trasloco).

Il tempo delle mele 2 – Regia: Claude Pinoteau. Soggetto: Danièle Thompson, Claude Pinoteau. Sceneggiatura: Danièle Thompson. Produttore: Marcel Dassault. Fotografia: Edmond Séchan. Montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte. Musiche: Vladimir Cosma, Renaud. Scenografia: Gerard Viard, Marc Balzarelli. Costumi: Nicole Bize. Trucco: Mauriel Baurens. Produttore Esecutivo: Alain Poiré. Casa di Produzione: Gaumont. Distribuzione (Italia): Gaumont. Titolo Originale: La Boum 2. Lingua Originale: Francese. Genere: Commedia. Paese di Produzione: Francia, 1982. Interpreti: Sophie Marceau (Victoire – detta Vic – Beretton), Brigitte Fossey (Françoise, madre di Vic), Claude Brasseur (François, padre di Vic), Denise Grey (Poupette Valadier, la bisnonna), Pierre Cosso (Philippe Berthier), Lambert Wilson (Félix Maréchal), Alexandre Sterling (Mathieu), Sheila O’ Connors (Pénélope Fontanet), Alexandra Gonin (Samantha Fontanet), Jean-Michel Dupuis (Étienne Lanier), Alain Beigel (Raoul), Jean-Philippe Léonard (Stéphane), Christophere Beaunay (Jean-Pierre).

Il tempo delle mele 3 – Regia: Claude Pinoteau. Soggetto e Sceneggiatura: Danièle Thompson, Claude Pinoteau, Gianni Romoli. Produttore: Alain Poiré. Fotografia: Yves Rodallec. Montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte. Musiche: Vladimir Cosma. Casa di Produzione: Gaumont. Distribuzione (Italia): Columbia TriStar Films. Genere: Commedia Sentimentale. Durata: 92’. Paese di Produzione: Francia, 1988. Lingua Originale: Francese. Titolo Originale: L’étudiante. Interpreti: Sophie Marceau (Valentine Ezquerra), Vincent Lindon (Edouard Jansen), Elisabeth Vitali (Céine Jolivet), Brigitte Chamarande (Claire), Jean-Claud Leguay (Charly), Guillaume Corea (Sig. Fortuné), Elena Pompei (Patricia), Roberto Attias (Philippe), Christian Pereira (Serge), Nathalie Mann (Alexandra), Anne Macina (Laura), Marc-André Brunet (Victor), Beppe Chierici (usciere della Sorbona).

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