“Per amore di una donna”, un film on the road costruito su balzi temporali molto ben incastonati tra loro

Articolo di Gordiano Lupi

Pare quasi impossibile che il regista di questo buon film italiano sia il solito Guido Chiesa che ha girato cose improponibili come Belli di papà, 30 notti con il mio ex, Cambio tutto!, Ti presento Sofia, Una notte da dottore… Mi fermo con l’elenco, ma serve per dire che Per amore di una donna segna un deciso cambio di passo per un autore esperto dotato di grande tecnica (da documentarista) che pare aver trovato la sceneggiatura giusta per dimostrarlo. Alla base della storia c’è il romanzo The Loves Of Judith del grande scrittore israeliano Meir Shalev, sceneggiato benissimo dal regista insieme alla consorte Nicoletta Micheli. Esther (Avital) è una quarantenne americana che dopo la morte della madre viene convinta (da una lettera ricevuta) a partire per Israele, alla ricerca delle sue radici. Comincia un film on the road costruito su balzi temporali molto ben incastonati tra loro, comprensibili nonostante il montaggio alternato (Luca Gasparini), che mettono in luce la vita di Judith, una donna israeliana che ha avuto due figli tra il 1927 e il 1935. In una parte del film vediamo gli anni Quaranta e la guerra mondiale, conosciamo persino un prigioniero italiano (Nemolato) in fuga ospitato in un villaggio israeliano, mentre nella parte più vicina ai nostri tempi (anni Settanta) troviamo Esther percorrere le strade di Gerusalemme e la periferia desertica della città, conoscere Yaakov (Rissmann), innamorarsi e scoprire tutto il suo passato, che è un vero e proprio colpo di scena (da non anticipare). In tutto questo si inserisce benissimo la singolare storia di Judith, una donna che avuto tre mariti (in realtà nessuno, forse molti di più), e di Yaakov, bambino cresciuto con tre padri che ha preso qualcosa da ognuno di loro. Chiesa rivitalizza il melodramma italiano (un genere dimenticato) grazie a un romanzo israeliano, gli conferisce forma psicologica, lo ambienta benissimo in una polverosa Israele, fotografando con tonalità giallo ocra il passato e con un colore plumbeo il presente (Emauele Pasquet). La colonna sonora di Zoe Keating accompagna dolcemente attraverso scoperte drammatiche e imprevedibili, momenti di dolcezza e di dolore, cadute nella disperazione e istanti di risurrezione. Interpreti molto bravi, per la maggior parte israeliani, su tutti spicca Ana Ularu nei panni di Judith, la vera donna coraggio protagonista degli eventi del passato. Per amore di una donna è uscito da poco nelle sale italiane (29 maggio 2025), distribuito da Fandango, purtroppo non avrà il successo che merita (visti i tempi) e convincerà il regista a tornare a girare inutili (ma redditizie) commedie italiane. Al Cinema Stella di Grosseto (sala benemerita che sceglie con cura i film da proiettare) eravamo sette spettatori per lo spettacolo delle 17. Consigliamo di vederlo, quando uscirà su piattaforma, anche se perderete tutto l’incanto scenografico (Alessandro Vannucci) di un’Israele bruciata dal sole e i movimenti di macchina di un regista che accompagna la storia con riprese per niente scontate, passando dalla soggettiva al campo e controcampo, per cedere a una macchina a mano convulsa e frenetica nei momenti più concitati. Cinema vero, sceneggiato senza alcuna indecisione, dotato di una storia solida del tutto risolta, ambientata in una location suggestiva. Buon successo al Bari International Festival, soffre la decisione di una poco consona uscita estiva.

Regia: Guido Chiesa. Soggetto: The Loves Of Judith di Meir Shalev. Sceneggiatura: Guido Chiesa, Nicoletta Micheli. Fotografia: Emanuele Pasquet. Montaggio: Luca Gasparini. Musiche: Zoe Keating. Scenografia: Alessandro Vannucci. Costumi: Susanna Mastroianni. Genere: Drammatico. Durata: 117’. Pesi di Produzione: Italia, Israele – 2025. Lingua Originale: Inglese. Produttori: Claudia Cravotta, Marta Donzelli, Giovanni Navarra, Gregorio Paonessa. Casa di Produzione: Vivo Film. Distribuzione (Italia): Fandango Distribuzione. Interpreti: Mili Avital (Esther), Marc Rissmann (Yaakov), Ana Ularu (Judith), Alban Ukaj (Moshe), Sira Topic (Rivka), Anastasia Doaga (Tonia), Elena Lander (Tamar).

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